OGM, il 90 per cento degli italiani chiede che siano indicati in etichetta

OGMIl 73 per cento degli italiani è contrario agli OGM e il 90 per cento chiede che siano indicati in etichetta. Sono questi alcuni dei risultati presentati oggi a EXPO Milano 2015, al Padiglione Coldiretti del V Rapporto: “Gli italiani e l’agricoltura” con un focus su “Commercio globale e agricoltura multifunzionale”durante il convegno sul tema: “L’agricoltura che sconfigge la crisi. La sfida della multifunzionalità dal 18 maggio 2001” organizzato dalla Fondazione UniVerde e da Coldiretti. Un interessante focus riguarda il TTIP , l’Accordo di libero scambio da Usa e Ue ui solo il 14 per cento degli italiani ne è a conoscenza. Ma quando gli viene spiegato in cosa consiste, allora il 98 per cento dichiara che non consumerebbe mai pollo trattato con bagni di antimicrobici a base di ipoclorito di sodio (varechina) o carne con ormoni; il 94 per cento non mangerebbe l’imitazione del parmigiano reggiano prodotto negli Stati Uniti e il 91 per cento carne o latte provenienti da animali clonati.Secondo i 1000 intervistati la situazione dell’agricoltura in Italia è andata via via peggiorando e però viene riconosciuto il ruolo del contadino quale custode ambientale, tanto che l’85 per cento ritiene che gli agricoltori svolgono un ruolo importante nella protezione dell’ambiente, proteggendo il territorio contro il dissesto idrogeologico e anzi per l’86 per cento dovrebbero ricevere un incentivo economico per la loro attività a servizio dell’intera collettività.

Per il 43 per cento degli italiani i prodotti acquistati in fattoria sono da preferire rispetto agli altri canali di distribuzione ritenendoli per il 60 per cento più freschi e sicuri rispetto a prodotti trasformarti e industriali tanto che l’84 per cento si fida dei prodotti del contadino e al ristorante gli italiani preferiscono per il 90 per cento sceglire prodotti locali e di stagione. Anche sui cosmetici gli italiani mostrano di gradire per il 44 per cento quelli provenienti da agricoltura biologica e anche le intere attività multifunzionali tra cui l’agriturismo, i farmer’s market; le fattorie didattiche; gli agri ospizi per anziani, e l’82 per cento degli italiani iscriverebbe il proprio figlio ad un agro asilo.

Spiega Alfonso Pecoraro Scanio Presidente Uni Verde:

L’agricoltura multifunzionale che è sempre più sociale e ambientale, dà molto all’Italia e merita di ricevere di più. I risultati del V Rapporto mostrano come gli Italiani amino la nuova agricoltura, cresciuta in questi anni che dà sempre più lavoro anche ai giovani, e chiedono alle istituzioni una maggiore considerazione per questo settore. La manutenzione del territorio, l’investimento sul biologico e sulla filiera libera da Ogm fanno dell’agricoltura Italiana una best practice a livello europeo. Expo non può ridursi ad una “Gardaland” del cibo ma deve essere l’occasione per rendere noti i risultati raggiunti in questi anni e indicare anche all’Europa una nuova visione.

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