Relazioni di fiducia intorno al cibo

IL PROBLEMA: SAPPIAMO COSA MANGIAMO?

Anche per chi è più attento, le etichette che dovrebbero spiegare di cosa è fatto quello che compriamo sono spesso poco comprensibili e che le normative che regolano le certificazioni (ad es. le DOC e le IGT) non sono più adatte a tutelarci da contraffazioni e sofisticazioni, né tengono conto dei nostri bisogni: mangiare cose sane e profumate, salvaguardare la terra, sostenere i piccoli produttori, produrre meno rifiuti.

Non è da trascurare anche il ruolo della pubblicità, che, in modo perfettamente legale, omette i rischi per la salute e rende ancora più difficile fare delle scelte consapevoli.

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LE STRADE POSSIBILI: EMPOWERMENT E BUONE PRATICHE

L’unico modo per avere informazioni affidabili sulla qualità dei prodotti è produrle noi stessi: diventando food prosumer, consumatori capaci di generare informazione e consapevolezza su ciò che scegliamo e mangiamo, nutrendo questa conoscenza attraverso lo scambio di informazioni con altri consumatori e con i produttori.

Quando acquistiamo il cibo nei mercati contadini e nei Gruppi di Acquisto Solidale (Gas), viviamo il cortocircuito di comprare prodotti che spesso sono considerati fuori legge dalle regolamentazioni nazionali e comunitarie. L’esempio più eclatante sono le uova del contadino, i formaggi artigianali, le conserve e i dolci fatti in casa.

Eppure, la genuinità di questi prodotti è garantita da relazioni di fiducia che si instaurano tra i consumatori e i produttori, senza alcuna mediazione e grazie ad un controllo che ogni consumatore fa in prima persona, in base alla sua esperienza di consumo e alle visite nelle aziende produttrici. Il prodotto viene acquistato soltanto se corrisponde ai bisogni di salute e qualità ambientale, sociale ed economica.

Vogliamo partire dalle buone pratiche su cui si basano i GAS, ma che, ad oggi, restano limitate ad una dimensione strettamente locale, risentono della scarsa interazione tra i singoli GAS e non riescono a creare comunità più ampie.

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COSA FARE

Per superare questa impasse, vogliamo creare SociaLABelling, una piattaforma web dove una community di consumatori e produttori possa scambiare e divulgare informazioni sulle caratteristiche dei prodotti agroalimentari e sull’affidabilità dei produttori e dare vita ad una social label, una certificazione condivisa e realizzata dal basso dai consumatori stessi.

SociaLABelling è un laboratorio permanente aperto alla collaborazione e alle competenze dei consumatori e degli esperti, alla definizione dei parametri della qualità (organolettica, ambientale, sociale, economica) e degli standard da rispettare, al coinvolgimento di consumatori e produttori, alla creazione di una social label, alla diffusione e alla comunicazione di questa nuova pratica di consumo e produzione.

SociaLABelling sarà un “marketplace popolare” dove ogni produttore potrà proporre le sue eccellenze dichiarando con quali metodi produce o alleva, come gestisce l’impatto ambientale, come remunera chi lavora con lui ecc, e potrà essere valutato dai consumatori in base al gusto e alla bontà dei prodotti, alla sostenibilità delle condizioni di lavoro, all’attenzione all’ambiente e alla riduzione dei rifiuti.

SociaLABelling è un modo rivoluzionario di intendere l’acquisto, che va a colmare le distanze tra il produttore e il consumatore e innesca un miglioramento continuo della qualità.

Sarà gratuito, realizzato con le tecnologie più innovative e con un sistema e un design che garantiscano la massima semplicità e immediatezza d’uso, sia per i produttori che per i consumatori.

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COSA CAMBIA

SociaLABelling permetterà di: avere informazioni più trasparenti e complete sulla qualità dei prodotti e sull’affidabilità dei produttori, contribuendo in prima persona a crearle; diffondere la conoscenza di prodotti sani e di produttori virtuosi (certificati socialmente); promuovere lo scambio di esperienze e informazioni tra i Gas; creare una grande community di consumo consapevole, che sposti il dibattito sulle esigenze reali delle persone e non delle multinazionali e delle lobbies; far nascere una social label per certificare prodotti e produttori, che comprenda tutte le variabili della qualità e che sia semplice da comprendere per tutti; formulare nel tempo un policy paper che possa orientare la certificazione e le etichettature ufficiali.

 

IL CROWDFUNDING

Il contributo che ci darete permetterà di sviluppare la piattaforma web e tutti i tool necessari a coinvolgere i consumatori e i produttori nella fase di start up. Il tempo che ci donerete è altrettanto prezioso per promuovere e condividere il progetto che stiamo costruendo. Partecipa anche tu alla MACCHETTEMAGNI challenge: attacca, scatta e condividi!

Insieme possiamo cambiare il classico paradigma della certificazione ufficiale – calata dall’alto e non adeguata alle esigenze reali dei consumatori – e proporre un modello centrato sul prosuming, sociale e condiviso per definizione e per sua natura capace di aggregare comunità diverse.

SOULFOOD: http://www.thesoulfood.it/.  Per aderire al crowfounding cliccare qui.

Fonte

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