Fukushima, trovati buchi nel reattore 1. L’acqua esce come da un rubinetto aperto

da dove esce l'acqua radioattiva di fukushimaNessuno sa da dove vengono esattamente le 300 tonnellate di acqua radioattiva che ogni giorno entrano nell’oceano Pacifico da Fukushima, la centrale nucleare con tre reattori in meltdown. Oggi è stato reso noto un elemento importante. Un robot munito di telecamera ha individuato due buchi nella parte inferiore del “containment vessel”, il “guscio” del reattore numero 1: dai buchi esce acqua, uno sembra un rubinetto aperto.

Il collage di immagini cerca di sintetizzare la situazione: è formato da sezioni verticali dei reattori in uso a Fukushima diffuse dalla Tepco, la società proprietaria della centrale nucleare. Vi viene mostrata anche la collocazione del combustibile nucleare fuso: ma è una collocazione solo presunta. In realtà non si sa dove si trovino i tre corium di Fukushima, e fino a che punto siano usciti dal “guscio” del reattore.

Senza nulla togliere alla (si calcola) mezza Chernobyl di radioattività diffusa nell’atmosfera, Fukushima è innanzitutto una tragedia d’acqua. In seguito al terremoto e allo tsunami del marzo 2011, i tre reattori di Fukushima hanno perso l’indispensabile raffreddamento e il combustibile nucleare si è fuso. Per evitare che riprendano le reazioni nucleari, bisogna continuamente raffreddare il combustibile nucleare fuso versando acqua nei reattori.

Questa acqua diventa fortemente radioattiva; una parte è estratta, stoccata e parzialmente decontaminata; un’altra parte si perde nel sottosuolo, si mescola alla falda sotterranea e finisce nell’adiacente oceano Pacifico: si stima che l’oceano riceva 300 tonnellate di acqua radioattiva ogni santo giorno, dall’inizio (o quasi) della crisi nucleare.

Ora per la prima volta è stata identificata una sorgente dell’acqua radioattiva grazie ad un robot munito di telecamera mandato ad ispezionare il reattore numero 1. Ha appunto trovato due buchi dai quali esce acqua nella parte inferiore del “containment vessel”, il pentolone di acciaio ultrarinforzato la cui forma ricorda vagamente una lampadina. Il pentolone è poggiato su una sorta di vasca a forma di ciambella, con la quale è collegato. Contiene il nucleo con il combustibile, all’interno del quale avvengono le reazioni nucleari.

Al momento la Tepco, la società proprietaria di Fukushima, non ha calcolato la quantità d’acqua che esce dai buchi. Uno però sembra un rubinetto aperto. Oltre a trovare i due buchi dai quali esce acqua, il robot ha incontrato una radioattività molto alta, da 0,9 a 1,8 sievert all’ora. E’ facile pensare che analoghi buchi esistano anche nei “containment vessel” dei reattori 2 e 3.

Finchè non si sarà localizzato e rimosso il combustibile nucleare fuso (quando?, si parla di decenni…), bisognerà continuare a versare acqua sui tre reattori di Fukushima: e l’acqua radioattiva continuerà a finire nel Pacifico. Salvo miracoli e salvo la realizzazione e il funzionamento di opere come la “scatola di ghiaccio” nel sottosuolo della centrale.

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