E se il morale va giù…abbraccia un albero: la Silvoterapia

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Oggi voglio parlarvi della Silvoterapia, un’antichissima arte celtica che aiuta a ritrovare l’equilibrio sfruttando l’energia positiva delle piante. Le origini di questa terapia, sono legate alle antiche pratiche e credenze che rintracciavano aspetti magici e religiosi nei luoghi boschivi, con i quali appunto si entrava in relazione. Il benessere che ne deriva era infatti ben noto ai sacerdoti celtici che appunto praticavano questa speciale arte terapeutica in grado di conferire un’immediata sensazione di sollievo.

Ma con il termine Silvoterapia, si intende anche soggiornare in luoghi boschivi così come infatti era raccomandato ai malati di tubercolosi. Negli anni trenta, questa forma terapeutica viene associata alla balneoterapia. Oggi, questa pratica viene prescritta soprattutto alle persone affette da asma bronchiale, ipertensione arteriosa e bronchite ma anche a tutti coloro che soffrono di nervosismo e insonnia. Il fondamento scientifico della Silvoterapia è fornito dal concetto degli ioni negativi, che infatti, nei luoghi ricchi di alberi sono molto presenti.

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E allora perché non approfittare della bella stagione per trascorrere giornate in completo relax all’ombra di un bell’albero? Per trarne beneficio, è sufficiente entrare in empatia con un arbusto, quello che sentite giusto per voi, al vostro stato d’animo. Ma vediamo come si pratica. La tecnica è molto semplice: si appoggia la schiena al tronco, si sistema il palmo della mano destra sul plesso solare che corrisponde alla bocca dello stomaco e il dorso della sinistra a contatto con i reni. In questa posizione, si fanno respiri lenti e profondi per venti minuti circa. Se poi, la Silvoterapia viene integrata con esercizi fisici o meglio ancora lo yoga, si parla di “Silvoterapia attiva”.

 

Vediamo in breve i significati che i celti attribuivano ad alcuni alberi:

Pruno selvatico: azioni forti, influenze esterne a cui è necessario obbedire.

Sambuco: rigenerazione, vita e morte.

Sorbo selvatico: rinascita, magia e protezione contro le negatività.

Ontano: protezione spirituale e potere oracolare.

Biancospino: purezza, intuizione, viaggi interiori

Quercia: simbolo di potere, energia, sopravvivenza e passaggio tra i mondi.

Nocciolo: meditazione, saggezza interiore, intuizione, potere di divinazione.

Melo: scelta.

Edera: risorse interiori e ricerca del sé.

Betulla: simbolo di sacrificio, purificazione, rinascita, conoscenza.

Salice: appartiene all’universo femminile e  porta con sé aspetti lunari e ispirazione poetica.

Frassino: simbolo dell’albero del mondo, della rinascita e dell’iniziazione.

Agrifoglio: vita e protezione.

A conferma di quanto detto, pensate che al Centro Depressione Donna di Milano, si insegna alle neomamme l’abbraccio terapeutico per aiutarle a prevenire la depressione post partum.

E allora che aspettate? Abbracciate anche voi l’arbusto che più  si confà alle vostre esigenze e ritrovate il vostro equilibrio interiore!

Provate!

Alla prossima!

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