Patente di inaffidabilità alla Tepco. Fukushima, agenzia governativa misurerà la radioattività

fukushimaMeglio tardi che mai: sempre che non sia già troppo tardi. Il Giappone si è accorto che la Tepco sta gestendo il disastro di Fukushima più o meno come Willy il Coyote: l’Autorità di Regolamentazione Nucleare, che dipende direttamente dal Governo, vuole dati certi e dunque giocherà un ruolo più diretto nella misurazione della radioattività proveniente dalla centrale nucleare affetta nel marzo 2011 da triplo meltdown.

Lo scrive il Wall Street Journal (questo link dovrebbe rendere accessibile l’articolo completo anche ai non abbonati) dopo che Fukushima ha battuto il suo stesso record di radioattività risalente al 2011 e dopo i dubbi sollevati dall’Autorità a proposito della capacità della Tepco (la società proprietaria della centrale) di gestire da sola una situazione così complessa.

Alla luce dei giri di parole e delle formali cortesie nipponiche che ho conosciuto in questi 28 mesi di Fukushima, mi sentirei di dire che l’Autorità ha metaforicamente e vigorosamente impresso la suola di una scarpa sul fondoschiena della Tepco e le ha dato una patente di inaffidabilità.

Il Wall Street Journal non usa espressioni così dirette. Riporta però quanto ha affermato ieri l’Autorità di Regolamentazione Nucleare, istituita nel settembre scorso per dar forza ai controlli sull’energia nucleare. L’Autorità ha reso nota appunto l’intenzione di giocare un ruolo in prima persona nella misurazione della radioattività a Fukushima e di affidare a geologi il compito di determinare l’estensione della contaminazione nell’acqua e nel suolo.

Sempre a quanto riferisce il WSJ, l’Autorità avrebbe espresso il timore che l’acqua radioattiva di Fukushima entri nell’Oceano Pacifico non da una, ma da più perdite provenienti dal groviglio di tubi e dai sotterranei allagati e radioattivi della centrale nucleare.

Già mercoledì scorso il presidente dell’Autorità aveva messo in discussione la capacità della Tepco di raccogliere dati attendibili sulla radioattività a Fukushima (mia traduzione: aveva insinuato l’incapacità della Tepco, la famosa storia della provetta sporca è esemplare) e aveva detto che si poteva prendere in considerazione la possibilità di affidare ad altri le miurazioni.

Resta da vedere – ma di questo il WSJ non parla – chi pagherà il conto delle misurazioni attendibili su entità ed estensione della contaminazione radioattiva. La Tepco è già stata salvata dallo Stato (non aveva soldi per pagare i danni), in pratica funziona già con i soldi dei contribuenti. Che ora, temo, pagheranno due volte: per la Tepco e per l’agenzia governativa incaricata di rattoppare il suo maldestro operato.

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