L’Olanda chiede la legalizzazione dei campi di cannabis contro la criminalità organizzata

Nella patria dei coffee shop le piantagioni di cannabis sono illegali. E il risultato è che la
catena della produzione e del commercio è spaccata a metà tra chi è in regola con le norme dello Stato e chi è fuori legge. E la metà che può proliferare alla luce del sole alimenta floride reti criminali celate nell’ombra. Il modello olandese infatti crea non pochi problemi secondo i primi cittadini di Amsterdam, Rotterdam e Utrecht e gli amministratori di altri 32
capoluoghi di provincia dei Paesi Bassi.

«Questo modello è instostenibile», ha lamentato il sindaco di Amsterdam, Ahmed Aboutaleb, alla televisione pubblica. A maggior ragione se il mondo sta correndo più
veloce e i Paesi Bassi rischiano di restare indietro.

Il fronte dei sostenitori della coltivazione conta politici insospettabili. «Il mondo», ha
fatto notare l’economista liberale Frits Bolkestein in una grande conferenza dedicata all’argomento, «sta cambiando orientamento». Bolkestein, noto per la direttiva di liberalizzazione dei servizi nell’Unione europea (Ue), è stato commissario al mercato interno nella commissione di Romano Prodi.

Prima di diventare leader dei liberali di Amsterdam, ha lavorato alla Shell e per le multinazionali della farmaceutica e ha partecipato almeno due volte a riunioni del
ristrettissimo gruppo Bilderberg che rappresenta il gotha dell’economia mondiale.

E forse è proprio il suo background a fargli immaginare le sette punte della foglia di marijuana spuntare accanto alle distese di tulipani rossi, gialli e viola. Secondo uno
studio citato dal direttore del magazine economico Z24, Arend van den Berg, la coltivazione potrebbe portare nelle casse olandesi circa 1,05 miliardi di euro l’anno.
L’impressione è che i liberali olandesi non vogliano rimanere indietro. Il Paese che ha liberalizzato lo spinello nei lontani Anni 70 facendo da apripista nel mondo intero ora si vede superato da nazioni che fino a pochi anni fa vedevano nelle droghe leggere il male quasi assoluto. Gli Stati Uniti si sono lasciati alle spalle la guerra reganiana alla
droga. E da quest’anno sia il Colorado sia lo Stato di Washington hanno legalizzato l’intero ciclo della cannabis dai campi fino alla vendita al consumatore. Per non parlare dell’Uruguay che ha approvato una legge per legalizzare la vendita della cannabis attraverso una rete di farmacie di proprietà statale.

«Gli enti locali possono amministrare i campi e utilizzare i proventi delle vendite», propongono i sindaci rilanciando la coltivazione. Il 60 % dei cittadini sarebbe
favorevole. E i puristi della concorrenza pure.

fonte: http://www.lettera43.it/fatti/cannabis-i-sindaci-d-olanda-chiedono-la-legalizzazione-dei-campi_43675121842.htm

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