«Scegliere prodotti di base (farine macinate di fresco, cereali in chicco, verdure, legumi e frutta bio) è apparentemente più costoso ma molto più remunerativo quanto a benessere e salute. Sapete quanto costano 500 g di fagioli o di lenticchie bio? Circa 2 euro, e ci mangiano bene 6-8 persone (per ognuno 30 centesimi circa, 50 se consideriamo l’acqua e il gas per cuocerli e il condimento!). Il pane fatto in casa con ingredienti di qualità e pasta madre costa intorno a 1 euro al chilo, 1 litro di latte di soia casalingo sui 30 centesimi! L’autoproduzione è quindi la prima regola del risparmio in cucina; la seconda è evitare di sprecare, cioè di buttare parti perfettamente commestibili come foglie esterne dei finocchi o dei cavolfiori. Nemmeno le bucce vanno eliminate (tranne quelle delle patate), e lo stesso vale per tutte le parti più dure dei vegetali, che diventano meravigliose creme, zuppe e vellutate. Ovviamente non sprecare significa anche non buttare eventuali avanzi, che con un tocco di bacchetta magica si trasformano in piatti nuovi e appetitosi! Non sprecare significa anche usare l’acqua con criterio. Per esempio adoperare l’olio soprattutto a crudo (un’abitudine risparmiosa e salutare) consente di utilizzare meno acqua per lavare pentole e tegami e rende superfluo il sapone. Così quest’acqua può essere riutilizzata per lavare le verdure. L’acqua di ammollo dei legumi è ottima per le piante e l’orto, quella di cottura per la pasta può essere reimpiegata per cuocere dei vegetali.
Noi siamo ciò che mangiamo, freschezza e genuinità sono prioritari. Quanto incide sulla salute una dieta basata su cibi naturali? Quali accortezze da imparare per cimentarsi nella cucina naturale?
«L’Organizzazione mondiale della sanità, i principali enti che si occupano di salute e tutte le ricerche scientifiche lo dicono chiaramente: due terzi dei tumori e delle principali malattie “da civiltà” sono prevenibili con una dieta e uno stile di vita adeguati. Ecco allora che l’alimentazione naturale può rivelarsi una vera e propria arma vincente, perché prevede una predominanza di vegetali a tavola. La preferenza va a ingredienti di base non manipolati, il più possibile vicini allo stato naturale, preparati con cotture semplici e leggere, conditi con erbe aromatiche e spezie (i veri aromi naturali, che ci tengono lontani da quelli sintetici cui ci ha abituato il cibo spazzatura). Certo, per abituarsi a questo nuovo stile alimentare ci vuole un riadattamento del palato, cosa possibilissima con un po’ di pazienza. Ma ne vale davvero la pena, e poi non si vuole più tornare indietro! Anche la cucina richiede qualche piccolo adattamento; per cominciare, bisogna imparare a sostituire uova e latticini, che nelle ricette sono un po’ come il prezzemolo, compaiono dappertutto! Invece se ne può fare benissimo a meno».
Quali gli ingredienti della cucina naturale?
«Tante verdure di stagione crude e cotte, cereali integrali, legumi, bevande vegetali di soia o di cereali, semi oleosi, alghe, germogli, frutta… insomma, tutto quanto Madre Natura ha da offrire».
Chi è Giuliana Lomazzi
Giuliana Lomazzi è nata a Busto Arsizio (VA) e vive a Trieste. Dopo la laurea in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Milano, nel 1990 ha iniziato a lavorare nell’editoria, inizialmente come traduttrice e poi come autrice e giornalista. Appassionata da sempre di cucina e benessere naturali, ha cominciato ben presto a occuparsi di queste tematiche, prima nella vita di tutti i giorni e poi nella scrittura. Dal 2007 ha iniziato a collaborare conCibo è salute, l’associazione che diffonde in Italia il metodo Kousmine, tenendo annualmente corsi di formazione e seminari nelle diverse città italiane.
Il blog: http://cucinatralerighe.blogspot.it/