Ue ed api. Restrizioni all’uso di tre neonicotinoidi, ma molti impieghi restano leciti

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L’Unione Europea ha varato oggi l’annunciato provvedimento contro gli insetticidi neonicotinoidi ritenuti dannosi per le api. Stringi stringi, si riduce al divieto di usare tre principi attivi su alcuni campi e nella concia di alcune sementi, nonchè – sempre – nell’orticoltura amatoriale; gli altri impieghi continuano ad essere tutti leciti, o quasi.

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Gli apicoltori chiedono da tempo il divieto totale di impiegare neonicotinoidi, che stanno al Ddt come la bomba atomica sta alla dinamite.

 

E poi, le norme Ue sono tagliate su misura per le api, gli unici insetti domestici: ma tutti gli altri? I neonicotinoidi sono legati al declino di vari invertebrati. Con loro spariscono anche gli animali che se ne nutrono, dagli usignoli alle rane: e le nostre primavere diventano sempre più silenziose.

 

Il comunicato stampa diffuso poche ore fa dalla Commissione Europea dice che a partire dal 31 dicembre prossimo e per un massimo di due anni saranno in vigore limitazioni nell’impiego di pesticidi a base di tre principi attivi neonicotinoidi: clotianidin, imidacloprid e tiametoxam, identificati come dannosi per le api.

 

Apro una parentesi. Esistono anche altri principi attivi neonicotinoidi. Su questa pagina di Agro Notizie potete farvi un’idea di tutta la famiglia. Torno al comunicato stampa europeo. Le restrizioni all’uso dei tre principi attivi riguardano

 

trattamento di sementi, applicazione al suolo (granuli) e trattamenti fogliari su piante e cereali (ad eccezione dei cereali vernini) che attraggono le api. I restanti usi autorizzati sono a disposizione dei soli professionisti. Le eccezioni saranno limitate alla possibilità di trattare coltivazioni che attraggono le api in serre e in campi all’aperto solo dopo la fine della fioritura

 

In sostanza l’uso dei tre principi attivi è sempre vietato nel giardinaggio e nell’orticoltura amatoriali ed è sempre consentito nelle serre.

 

Per quel che riguarda l’impiego professionale, cioè in agricoltura, innanzitutto non viene specificato quali sono le colture che attirano le api. Su di esse e sui cereali primaverili vale il divieto di spargere i tre principi attivi. Ma solo prima della fioritura: dopo, si può procedere.

 

Però le istruzioni per l’uso dei neonicotinoidi generalmente dicono di impiegarli a fioritura avvenuta, o in alternativa almeno una decina di giorni prima della fioritura. Quindi in realtà, per quanto riguarda l’uso sulla vegetazione che attira le api, le restrizioni si riducono a ben poca cosa.

 

C’è però un altro divieto. Quello di usare clotianidin, imidacloprid e tiametoxam nel trattamento delle sementi di cereali primaverili e delle solite, non specificate colture che attirano le api. Vietato anche spargere i tre principi attivi in granuli su campi destinati a queste stesse colture.

 

Il trattamento delle sementi è la cosiddetta concia. Consiste nell’avvolgere ogni seme in una pellicola di fitofarmaco. Siccome i neonicotonoidi sono composti sistemici, le piante nate da sementi conciate con un neonicotinoide lo “incorporano” in tutti i loro tessuti. L’uso dei neonicotinoidi in granuli sul terreno è essenzialmente un’alternativa alla concia; i granuli vengono sparsi durante la semina o in occasione della concimazione.

 

La concia e i granuli – appare chiaro dal comunicato stmpa Ue – continuano ad essere permessi per un ampia gamma di colture: i cereali vernini (grano, orzo, avena, segale), la verdura, le barbabietole da zucchero…

Sto già leggendo in giro che l’Ue ha finalmente vietato i neonicotinoidi. Voi sapete come regolarvi, lettori

Fonte

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