Prima di avvicinarmi allo yoga vivevo spesso con il “pilota automatico inserito”.
Compivo diverse azioni tipo svestirmi, lavarmi i denti, rispondere a qualcuno, mangiare, guidare… senza bisogno di pensare e soprattutto senza rendermene conto.
Ottimizzavo i tempi così e in queste “pause” o “fughe dalla realtà” ripensavo a quello che era successo durante la giornata, mi programmavo le cose da fare, sognavo ad occhi aperti. Continua a leggere →
Cari amici, ci vogliono depressi e dipendenti, precari e spettatori degli arbitri quotidiani di una ristretta cerchia di superuomini che dicono di interessarsi al nostro destino. Continua>
Di Vadim Zeland . Siete in grado di crearvi il mondo che più vi piace ….
Oggi è di gran moda parlare del fatto che il pensiero è materiale. Come fisico, posso dichiarare, con una certa autorità, che quest’affermazione è un’assurdità. Il pensiero non è materiale se non altro perché non può venir registrato dagli strumenti fisici di rilevazione e non ha una velocità di propagazione. Continua>
Volete assicurarvi che su di voi le pubblicità non facciano presa? Sgranocchiate qualcosa. L’efficacia di molti spot si basa infatti sulla ripetizione ossessiva del nome di un prodotto o di una marca, un trucco psicologico che induce il nostro cervello ad associare ad essi una sensazione positiva. Il meccanismo però non funzionerebbe quando gli spettatori hanno la bocca impegnata. Continua>