Moria api: Ue limiterà l’uso di pesticidi tossici

api
“La mancata impollinazione potrebbe avere conseguenze serie sulla perdita di biodiversità”

La Commissione europea ha annunciato ieri a Bruxelles l’intenzione di sospendere per due anni l’uso su quattro seminativi di tre tipi di neonicotinoidi, pesticidi ‘sistemici’ considerati fra le principali cause del preoccupante fenomeno della moria di api e altri insetti impollinatori in Europa e Nordamerica.

Ad essere sotto accusa sono i tre principi attivi Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid (che è attualmente l’insetticida più usato nel mondo) i più tossici della famiglia dei neonicotinoidi. Tali principi attivi sono prodotti principalmente dalle multinazionali tedesche Bayer e Basf e dalla svizzera Syngenta. Si tratta di tre neonicotinoidi, per il loro utilizzo sulle colture di mais, colza, girasole e cotone, nella forma di sementi conciate, uso in formulazione granulare e in spray.

Annunciate ieri a Bruxelles dalla Commissione durante una riunione del Comitato permanente Ue per la catena alimentare, le misure sono basate sulla conclusioni di un rapporto dell’Autorità di sicurezza alimentare (Efsa) del 16 gennaio che conferma il nesso causale tra l’uso degli insetticidi neonicotinoidi, thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid, e la drastica riduzione nella Ue della popolazione dei preziosi impollinatori.

Alla luce dei dati emersi dal rapporto scientifico dell’Efsa, Slow Food Italia, Unaapi (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani) e Legambiente hanno  firmato un testo congiunto per chiedere al governo italiano di vietare definitivamente i neonicotinoidi.

“La proposta della Commissione Europea è un primo e positivo passo avanti per affrontare gli effetti nocivi dei pesticidi sulle api, ma non basta. Queste sostanze sono fonte di problemi per gli insetti impollinatori anche quando vengono utilizzati in colture diverse da quelle menzionate dalla proposta della Commissione. Bisogna proseguire le indagini sul campo”, ha dichiarato Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace.

Secondo l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), l’84 per cento delle principali colture europee dipende dall’impollinazione degli insetti, capitanati dalle api. Le api sono le principali responsabili dell’impollinazione di centinaia di specie di piante, sia coltivate che selvatiche. La mancata impollinazione potrebbe avere conseguenze serie sulla perdita di biodiversità.

“I neonicotinoidi elencati della proposta europea sono già oggetto di specifico bando temporaneo in Italia, ma solo per le sementi conciate. Ora è necessario estendere il divieto anche all’uso in formulazione granulare e in spray”, conclude Ferrario.

Greenpeace sottolinea che il declino delle api è soltanto uno dei sintomi di un sistema agricolo che, basato sull’uso intensivo di prodotti chimici e al servizio degli interessi di multinazionali potenti come Bayer e Syngenta, ha fallito l’obiettivo di garantire una produzione abbondante tutelando al tempo stesso l’ambiente. È dunque necessario, secondo l’associazione, un cambio radicale nella direzione di un’agricoltura di stampo sostenibile.

Ilcambiamento

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.