Mangiare erba non significa brucare: “qb on air” e le erbe aromatiche (dall’Angelica alla Melissa)

 Mangiare erba non significa brucare: Dall’orto all’orto botanico: con Gil, l’amico musicista e gastrocurioso, abbiamo deciso di uscire dallo studio di registrazione per scoprire cos’è che profuma l’aria e, come le streghe, i monaci ed i druidi di un tempo, abbiamo mosso i primi timidi passi in un mondo profumato e misterioso, quello della botanica e nello specifico dell’uso delle “erbette” in cucina. Proprio perché mangiare erba non significa brucare.Un alfabeto di curiosità e principi attivi fitoterapici: questa settimana dalla A alla M.Angelica, le foglie più tenere ed i steli si mangiano crudi, anche in insalata, ed è un’erbettina adorabile con il pesce. Le sue qualità sono toniche, digestive, espettoranti e se lasciate in auto un sacchettino di lino con un po’ di foglie il loro profumo allontanerà la nausea da movimento.Anice, è usato per aromatizzare molti liquori tra i quali l’Assenzio, la bevanda prediletta dei poeti maledetti francesi. Bevanda che sta tornando di moda: dopo esserci storditi con tutto, compreso i guru della politica, si ritorna ai fondamentali. I semi vengono usati anche per insaporire dolci e focacce anche se nel mediterraneo si preferisce l’applicazione alcolica: dal Pastis alla Sambuca è tutto un tintinnare di bicchieri. E per digerire le cose del mondo vai con il liquore all’anice mentre per profumare l’alito basta masticare qualche seme essiccato.

Mangiare erba non significa brucare:
Basilico, erba per eccellenza della cucina italiana che proviene dalle aree asciutte del nord Africa. Se ne conoscono ben 60 specie: da quello genovese, più carnoso, a quello siciliano, più piccolo e delicato. Il suo nome deriva dal greco basileus che significa “erba da re”, perché era considerata tra le più importanti dell’erbario casalingo.Cerfoglio, proveniente dall’Asia occidentale, ricorda un po’ il prezzemolo nella forma ed è sempre meglio usarlo a fine cottura, in quanto tenderebbe a dare un retrogusto amaro alle pietanze. E’ ricchissimo di vitamica c, ferro e carotene ed è ottimo per insaporire pesce, uova al forno e pollame in generale.Coriandolo, il prezzemolo cinese, un’erbacea annuale. Si abbina ottimamente a cavoli, crauti, legumi, pesce e maiale. E’ un ingrediente importante per la produzione di curry e masala. Il seme veniva inserito in dolcini a base di zucchero lanciati dalle finestre durante il Carnevale in segno di allegria e di augurio propiziatorio.Il Cumino ha un cugino selvatico, il Carum Carvi, molto amato nella cucina del nord Europa, mentre, l’originale, il Cuminum Cyminum dall’aroma più forte, è originario della Siria. I semi raccolti in una garza ed uniti all’acqua di cottura dei cavoli eliminano gran parte dell’odore che essi sprigionano ed è ottimo per insaporire pani e focacce.
Mangiare erba non significa brucare:
Il Dragoncello, originario dall’Oriente, ha foglie allungate, dal colore verde brillante. E’ l’ingrediente principe della salsa bernese e le foglie fresche sanno impreziosire semplici insalate. In infuso è ottimo contro l’insonnia e riconosciute sono le qualità toniche, digestive, aperitive e serve anche lenire certi doloretti che ci colpiscono qua e là.Erba Cipollina, è molto profumata, va’ seminata da settembre ad aprile in profondi solchi in terreni molto drenati altrimenti tende a marcire (e le punte diventano marroni). Stimola l’appetito: ecco perchè si mette dappertutto!Il Finocchio selvatico, ha bisogno di postazioni di coltura molto calde ed ha un profumo molto inteso. I semi decotti sono ottimi per gli occhi arrossati ed in cucina ben si sposa alle composte di frutta estiva (albicocche e pesche) e al pesce (come per l’Issopo). Non   non va mai usato in nessuna forma durante la gravidanza in quanto crea disagi importanti alla madre e al feto. La Lavanda è un’erba aromatica che si raccoglie dalla tarda primavera a luglio, viene essicata per poi goderne tutto l’anno. In cucina è ottima per valorizzare la carne, il pesce arrosto, il miele ed i dolci, mentre in erboristeria i decotti e gli infusi sono ottimi per combattere il mal di testa, la tosse e il mal di gola.Se mettete a macerare un mazzetto di fiori secchi in mezzo litro d’olio evo otterrete un olio profumato per preparare pani specialissimi!Mangiare erba non significa brucare:
Maggiorana: assomiglia all’origano nella forma ed è molto usata nella cucina mediterranea. Con l’origano condivide il profumo intenso e l’uso medicinale: cura l’insonnia e l’ansia in poche gocce di olio essenziale, in infuso è ottimo contro le nevralgie e per aumentare la diuresi, nei suffimigi combatte asma, raffreddori e la tosse.La Malva è un’ottimo antinfiammatorio: utilissimo per combattere le affezioni respiratorie ed è un ottimo espettorante antitosse. Come impacco o tonico è utile nella cura di eczemi e acne.La Melissa ha un profumo di limone ed è ottima nei dolci, nei pani e nell’insalata. Cura le coliche intestinali, le insonnie di origine nervosa e anche la tachicardia. Stroinando le foglie fresche sulle tempie combatteremo efficacemente cefalee ed emicranie, mentre l’infuso (un litro d’acqua per  30 gr di foglie secche) aiuta a gestire lo stress, la depressione, l’insonnia ed i dolori mestruali.Una ricettina? Con un chilogrammo di sale (grosso o fino non importa) e 160 gr di erbette miste nel frullatore e poi messo tutto ad asciugare qualche ora sopra qualche foglia di carta casa si otterrà un sale profumato per i nostri cibi ma anche un sale aromatico per degli avvolgenti bagni caldi all’insegno del relax totale.

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