Inquinamento da farmaci: gli effetti degli ansiolitici sui pesci

Avete mai riflettutto sulle ripercussioni che l’inquinamento da farmaci può avere sugli ecosistemi acquatici? Personalmente, non molto. Almeno finché non mi sono imbattuta in questa notizia: una ricerca condotta in Svezia e recentemente pubblicata da Science descrive gli effetti che l’esposizione alle componenti chimiche degli ansiolitici hanno sui pesci, modificandone sensibilmente il comportamento e, presumibilmente, influenzandone l’evoluzione.

Lo studio è stato ispirato da una “scoperta” quasi casuale: analizzando gli esemplari di pesce persico che abitavano un ruscello non lontano da un impianto di trattamento delle acque reflue, nel sud della Svezia, si è visto che presentavano tutti tracce di oxazepam, un farmaco appartenente alla famiglia delle benzodiazepine, utilizzato nel trattamento di ansia e insonnia. La presenza di questa sostanza nelle acque di un ruscello e, di conseguenza, nei pesci che lo abitano, per quanto inquietante, è piuttosto semplice da spiegare: il contenuto dei farmaci assunti dagli esseri umani arriva (inevitabilmente) nelle reti fognarie e da lì può raggiungere gli ecosistemi naturali, finendo, come in questo caso, nel corpo di altri esseri viventi.

Gli scienziati hanno deciso di portare il problema in laboratorio: prima hanno studiato il comportamento di alcuni esemplari di pesce persico “non contaminati” in un acquario appositamente creato, quindi hanno aggiunto nell’acqua dell’oxazepam, nelle stesse concentrazioni riscontrate nel ruscello vicino all’impianto di depurazione. La successiva osservazione dei pesci ha evidenziato come l’esposizione alle benzodiazepine, per quanto in forma diluita e a bassissime concentrazioni, abbia provocato in loro dei notevoli cambiamenti comportamentali, rendendoli più attivi, più antisociali e più avidi e aggressivi nel nutrirsi.

La morale della favola è che ogni gesto umano, per quanto apparentemente piccolo – come assumere un farmaco contro l’insonnia o l’ansia – può avere ripercussioni anche gravi sull’ambiente circostante e su chi – in questo caso, gli incolpevoli persici del ruscello – lo abita…

L’immagine è tratta da Wikipedia

Greenme

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