Francia, Monsanto condannata per aver avvelenato un agricoltore

Monsanto-780x300La Monsanto condannata a risarcire l’agricoltore francese Paul Françoise dopo che ha inalato per un incidente sul lavoro i vapori del pesticida Lasso


Paul François agricoltore di Bernac in Charente dopo 10 anni di battaglia legale contro la multinazionale americana Monsanto ha vinto: oggi giovedì 10 settembre la corte d’Appello di Lione gli ha definitivamente dato ragione circa la responsabilità di Monsanto per le conseguenze subite dall’agricoltore a causa dell’inalazione del pesticida per il mais Lasso. La sua dunque è una malattia professionale.

Monsanto era già stata riconosciuta responsabile in un primo appello nel 2012, per l’intossicazione di Paul François nel 2004 e condannata all’indennizzo totale dell’agricoltore oggi parzialmente disabile.

La vita di Paul François di 47 anni e 240 ettari è cambiata all’improvviso. Proprietario di un terreno su cui coltiva cereali, mentre pulisce il serbatoio di uno spruzzatore inala una dose elevata di fumi tossici. Era il 27 aprile 2004. Colto da malore, ha giusto il tempo di spiegare che cosa è appena successo a sua moglie prima di finire in emergenza, sputando sangue. Dopo cinque settimane riprende il lavoro, ma gli si manifestano dei disturbi gravi al linguaggio, assenze e violenti mal di testa. Alla fine di novembre 2004 sviene e lo trovano le figlie. Dopo un lungo ricovero in ospedale dove ha rischiato la vita un paio di volte e è entrato in coma è stata trovata la causa che ha scatenato la malattia. A indagare sui motivi dello stato di salute dell’agricoltore la moglie che a proprie spesa ha fatto svolgere una serie di analisi e alla fine di maggio del 2005 è risultato che il monoclorobenzene, un solvente presente nel pesticida Lasso aveva causato tutti i disturbi neurologici a Paul François.

Non si sente un icona ecologista ma di certo rappresenta un caso unico in Francia grazie a cui per la prima volta si è rotto il silenzio sui pericoli degli erbicidi, insetticidi e funghicidi usati in agricoltura.

L’agricoltore ha avviato la sua battaglia legale procedendo in due direzioni: la prima per il riconoscimento di malattia professionale e la seconda per vedere riconosciuta la responsabilità di Monsanto poiché conosceva bene la pericolosità del Lasso prima del suo divieto in Francia nel 2007. Il Lasso, infatti, era stato già vietato nel 1985 in Canada e nel 1992 in Belgio e Regno Unito.

La decisione è stata giudicata storica dall’agricoltore e il suo avvocato François Lafforgue, ha annunciato l’apertura di un fondo per indennizzare le vittime dei pesticidi. Oggi Paul François convertirà il suo terreno alla produzione biologica.

Via | Le Monde, Generations-Future
Foto | Die Grünen Kärnten,@flickr

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