Tecnocrazia = controllo mentale

genericbanner di J. Rappoport
Traduzione di Anticorpi.info 

Che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no, che lo vogliamo o no, tutti noi siamo impegnati in una lotta, una battaglia che riguarda la difesa dello spirito umano da una lunga serie di tremendi attacchi.

Lo spirito non è un fantasma o una apparizione vaga. Esso è di fronte a noi ed è anche al centro di questo mondo cieco. Esso ha un grande potere. Lo spirito crea il pensiero e la visione. Non si accontenta di qualche teoria semplicistica sulla armonia. Non è un arcobaleno fatto di felicità. Non è una favola per bambini.

cervello, computerNegli articoli raccolti nella collezione La Matrix Rivelata ho asserito più e più volte che il pensiero umano abbia origine da una sfera non-materiale. Una sfera ubicata al di fuori di ciò che definiamo ‘energia’, ‘spazio’ e ‘tempo.’ Questo vuol dire che il cervello in realtà non pensa, ma si limita ad eseguire una serie di istruzioni provenienti da qualcosa che è molto di più di un riflesso chimico / biologico.
La tecnocrazia e le sue fantasie utopistiche forniscono un perfetto esempio negativo. I ricercatori tecnocratici stanno attendendo con ansia il giorno in cui il cervello, collegato a un computer di massa, un ‘super-cervello’, avrà accesso immediato a così tante informazioni da evolversi fino ad un nuovo livello di conoscenza e potere … fino ad accedere ad una Realtà Superiore.
Ma su quali presupposti si basa questa fantasia?
In primo luogo si potranno ‘scaricare’ informazioni da tale ‘super-cervello’ percependo ed incorporando in qualche modo qualsiasi cognizione. Traduzione: il super-cervello con le sue super-cognizioni finirà per imporsi su di te. Questo si chiama controllo della mente, puro e semplice. Ed anche essere in grado di pensare attraverso un super-cervello che diriga modelli di pensiero e conclusioni, sarà niente di più che controllo mentale.
Il super cervello sarà come un padre molto, molto saggio che ti fornirà le ‘migliori’ informazioni e di seguito le ‘migliori’ conclusioni. Tu obbedirai perché sarai convinto che questo grande padre sarà giusto, corretto, e non farà altro che i tuoi interessi.
Come se ciò non bastasse, sarai anche in grado di ‘acquisire nuove conoscenze’, dato che il tuo cervello e il super-cervello (computer) saranno costantemente sincronizzati. Ma niente di tutto ciò comporterà un reale pensiero attivo, dato che tutta l’operazione avverrà in automatico. Perciò le cosiddette ‘intuizioni’, qualsiasi cosa siano, ti saranno suggerite. Se questa è libertà, allora Pavlov era Thomas Paine.
L’attività cerebrale a qualsiasi livello, sia esso biologico o chimico o informatico, non ha niente a che fare con la libertà. Essa è solo un processo che si innesca per eseguire una serie di direttive maturate mediante il libero arbitrio.
Il vero pensiero non può prescindere dalla libertà. Il pensiero reale è basato sulla libertà. L’atto del pensare, vale a dire porsi domande, prendere decisioni e giungere a conclusioni, avviene sempre al di fuori della attività cerebrale automatica gestita dalla chimica e dalla biologia.
Tu non sei il tuo cervello. Se tu fossi il tuo cervello il libero arbitrio non esisterebbe, e a quel punto potremmo impacchettare tutto e tornarcene a casa scordandoci della vita e del futuro.
Pertanto, questo super-computer di cui si vagheggia in certi ambienti, tutto farà fuorché fornirti la libertà. Sarà solo una questione di programmare dei riflessi automatici basati sugli algoritmi studiati da qualcuno.
Come siamo arrivati ​​in questo pasticcio? La risposta è semplice: abbiamo dimenticato cosa sia la libertà. Per decenni l’abbiamo data per scontata e abbiamo trascurato lo studio delle sue implicazioni.
La tecnocrazia è tutta una fornitura delle ‘migliori risposte.’ E’ una favoletta in cui tutti gli esseri umani vanno avanti seguendo un ‘piano collettivo.’
E per quanto riguarda dadi e bulloni … pensi davvero che accedendo a un programma che insegni una lingua straniera, saresti immediatamente in grado di parlare quella lingua? Se il super cervello ti desse in un secondo tutte le informazioni sulla riparazione automobilistica, pensi davvero che subito dopo saresti in grado di aprire il cofano della tua auto e risolvere il problema? Credi davvero che assorbendo una gran mole di dati concernenti il suonare il pianoforte, poi riusciresti a comporre musica?
Prendiamo il gioco degli scacchi. Abbiamo visto come i grandi calcolatori siano in grado di sconfiggere campioni di scacchi umani. Pensi che tutto ciò significhi che collegando il tuo cervello ad un programma per computer diventeresti più abile di Bobby Fisher? Avere accesso a una serie di informazioni ‘vincenti’ che vanno per conto loro e fare qualcosa di individuale sono due cose molto diverse. Fare qualcosa significa scegliere e prendere decisioni, liberamente. Non significa lasciarsi guidare ciecamente da un modello meccanico.
La tecnocrazia incarna l’idea folle per cui uno possa ricevere tutto ciò che desidera su un piatto d’argento, senza sforzi. Ebbene, la notizia è che in fondo la gente non vuole il piatto d’argento. La gente vuole vedere i frutti dei suoi sforzi; la gioia proveniente da quegli sforzi e dalle scelte che ha liberamente compiuto.
La tecnocrazia è l’ultimo sforzo di spiegare il mistero della genialità. Vuole vendere l’idea folle che il genio sia solo un programma che può essere caricato in un cervello. Tale concetto si può leggere come metafora, ma è perfetto anche sotto forma di spiegazione letterale.
Il talento e la fantasia creativa sono molto più interessanti e miracolosi rispetto ai software. Provengono da una dimensione non materiale in cui l’individuo inventa e pensa. Matrix è la somma degli sforzi di negare e di cancellare questo fatto.
Ecco perché faccio il lavoro che faccio.
Tutto ciò mi fa tornare col pensiero alla fine del 1980, quando conobbi un brillante ipnoterapeuta di nome Jack True, il quale cambiò per sempre il mio punto di vista. Jack mi confidò una cosa semplice: “Ho smesso di praticare l’ipnosi quando ho ​​capito che i pazienti che venivano nel mio studio si trovavano già in uno stato di ipnosi.”
Jack non intendeva dire che si trovavano in uno stato di trance sul genere degli zombie. Voleva dire che la loro attività incessante soffocava la loro coscienza dormiente. In altre parole, le persone erano già del tutto succubi di un programma che le istruiva su come percepire la realtà. Tale complesso programma è stato concepito per occultare il loro innato potere non-materiale di cambiare la realtà, inventare nuove realtà su scala radicale.
Perché è proprio così che si ottiene la proiezione della realtà di massa: diffondendo amnesia circa la capacità creativa illimitata di ogni individuo umano.
La tecnocrazia si nutre di tale amnesia. Della resa nei confronti di quella amnesia. E’ un film campione d’incassi carico di effetti speciali che nascondono la pochezza narrativa. E’ il baratto del pensiero libero per il pensiero avanzato. E’ un copione semplicistico che ha lo stesso impatto del cibo-spazzatura piacevole al palato ma privo di nutrienti.

“Prima di prendere atto dell’inganno, sarai intrappolato in un nuovo sistema.” 

Questa è la sfida che ci è stata lanciata.
Ed il futuro della vita sul pianeta dipenderà da come sapremo reagire a questa sfida.
La nostra risposta dipenderà da ciò che nel profondo penseremo di essere realmente: esseri liberi e intensamente creativi, o periferiche biologiche collegate alla Grande Macchina.

Articolo in lingua inglese, pubblicato sul blog di John Rappoport
Link diretto:
http://jonrappoport.wordpress.com/2013/12/03/technocracy-is-failed-mind-control/

Traduzione a cura di Anticorpi.info

Fonte

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.