Se passate dalla Costa dei Grifoni

Grifone 4AMBIENTE – Gli altri si sono estinti. Ora il Gyps fulvus è l’ultimo avvoltoio rimasto in Sardegna, in una zona protetta da leggi europee e nazionali. Fino al mese scorso.

Il 16 luglio il consiglio comunale di Bosa, in provincia di Oristano, approvava all’unanimità la proposta di candidare i 50 chilometri di costa fino ad Alghero a Patrimonio mondiale dell’umanità. Sennonché una legge regionale del settembre 2011 prevede incentivi per la creazione di 24 campi da golf – la Sardegna ne conta già 14 – e 3 milioni di metri cubi di edifici annessi. Così un anno fa è risaltato fuori il progetto di Condotte S.p.A.: “residenze stagionali”, alberghi di lusso e un campo da golf da 18 buche su 230 ettari di sua proprietà nei punti più spettacolari: Torre Argentina, Tentizzos, Sa Sea… A novembre però il governo ha impugnata la legge per illegittimità costituzionale e, il 22 luglio scorso, l’azienda ha presentato al Comune due progetti: nel caso la legge venisse abrogata, ne ha di riserva uno un pochino meno ambizioso.

 

Da dieci anni l’azienda prova a costruire villaggi turistici promettendo occupazione, e i bosani erano in maggioranza favorevoli. Ora invece molti protestano. Forse perché nella cittadina appena restaurata, Condotte S.p.A. sta già costruendo sulla foce del fiume Telmo un pugno nello stomaco che chiamano il “topo senza coda”. Sicuramente perché la Lega Italiana la Protezione degli Uccelli, il Gruppo d’Intervento Giuridico e altre associazioni si sono unite al comitato Salviamo Tentizzos per Bosa.

 

Cioè salviamo grifoni, aquile reali e falchi pellegrini, euforbie e gigli di mare, le passeggiate attorno alla vecchia miniera e fino alle antiche torri di guardia.. E il profumo di cisto che inebria quelli del Continente quando si fermano sulla litoranea a riempirsi gli occhi di macchia mediterranea, rocce bianche, rosa, laviche, calette di sabbia, mare così cristallino che i ricci si vedono dalla strada e tramonti che sì, saranno pure un po’ kitsch ma ai Caraibi se li sognano.

 

I tramonti ci saranno ancora, quella biodiversità unica in Europa, no. Il campo da golf – per parlare solo di quello – consumerà una quantità allucinante d’acqua – già scarsa –  mista a fertilizzanti i cui nitrati scorreranno a valle a concimare le alghe. Quirico Migheli, professore di patologia vegetale all’università di Sassari, sa che la disoccupazione è drammatica, che sono stati promessi 500 posti di addetti ai servizi promessi dal 2020 in poi. Ma calcola che perfino il golf più rispettoso dell’ambiente del quale fosse irrigato soltanto il percorso erboso consumerebbe ogni anno dai 100 ai 200 mila metri cubi d’acqua mista a circa 30 tonnellate di azoto.

 

Se passate dalla Costa dei Grifoni, potete ancora ammirarli da lontano, con i binocoli e in silenzio, non amano essere disturbati. Se siete sul Continente, passate dal sito di Salviamo Tentizzos per capire chi sono i proprietari del loro paradiso e se va difeso anche a vostro nome. Se infine odiate la natura, succede, potete ammirare il rendering del progetto sul sito di Condotte S.p.A.. In confronto, il “topo senza coda” di Bosa Marina vi sembrerà un capolavoro.

 

Crediti immagine: Riccardo Paddeu, per gentile concessione della LIPU

Pubblicato da Sylvie Coyaud

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