“Monsanto rinuncia a distribuire i suoi semi Ogm in Europa”. E’ una balla sesquipedale

OgmNograzieScorrazza sul web, in questi giorni, un’altra bufala enorme sull’agricoltura europea. Repubblica venerdì ha scritto che Monsanto “rinuncia alle sue speranze di distribuire anche sul territorio dell’Unione Europea le sue sementi transgeniche”. L’articolo è stato ripreso da diversi siti ed ha suscitato ampio entusiasmo in chi (come me) vede gli Ogm come il fumo negli occhi.

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Spiace dirlo, ma è una balla sesquipedale. Sementi Ogm della Monsanto, e non solo sue, sono già distribuite; vari Paesi dell’Ue (Italia compresa) non possono impedirne la coltivazione; non è affatto vero che “Ogm, Monsanto rinuncia all’Europa”, come invece ha titolato Repubblica.

La fonte migliore è un articolo in inglese di Reuters. Spiega che Monsanto ha annunciato di non voler espandere (espandere, notare il verbo) le sue colture geneticamente modificate in gran parte dell’Europa, dal momento che in molti Paesi esse non incontrano il favore dell’opinione pubblica.

Inoltre, scrive sempre Reuters, la Monsanto dice che non farà più azione di lobby in Europa e non chiederà più nuove approvazioni per le sue colture geneticamente modificate.

Fin qui Reuters. Punto primo, con queste parole la Monsanto ammette implicitamente di aver fatto azione di lobby per favorire i suoi interessi nell’Ue: suo pieno diritto, ma nostro pieno diritto (e dovere) di cittadini individuare i politici e-o i burocrati che hanno accettato e assecondato l’azione di lobby e prenderli a metaforici, politicissimi calcioni laddove non batte il sole.

Punto secondo, e sostanziale. Sul sito della Fondazione diritti genetici c’è l’elenco delle colture Ogm già autorizzate per la coltivazione nell’Unione Europea: colza, tabacco, mais, compresa una varietà targata Monsanto. Sono e restano autorizzate. Non risulta alcuna rinuncia della Monsanto o di altri.

Repubblica (torno al suo articolo dal quale sono partita) scrive ancora: “Del resto in Europa 8 nazioni, Austria, Bulgaria, Francia, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia e da aprile l’Italia, vietano la coltivazione di campi con semi Ogm”.

E’ un’altra balla sesquipedale. Per quanto riguarda l’Italia, il diritto europeo ha prodotto due sentenze (Consiglio di Stato italiano e Corte di Giustizia dell’Unione Europea) che vietano all’Italia di vietare la coltivazione di Ogm. C’è anche un’ordinanza recentissima della Corte Europea all’Italia nello stesso senso.

Non ho seguito le vicende negli altri Paesi dell’Ue, ma il diritto è uguale per tutti e produce identici risultati: tranne laddove i Governi nazionali hanno adottato la cosiddetta “clausola di salvaguardia“. In Italia ora con ogni probabilità sta crescendo mais Ogm, dal momento che la clausola non è stata adottata anche se il Parlamento ha impegnato il Governo ad agire in questo senso.

E poi, se anche la Monsanto smetterà di fare azione di lobby per espandere la sua presenza in Europa, ha già incassato l’ok all’importazione in Ue di molte sue colture Ogm. Ecco la lista delle colture geneticamente modificate (non solo Monsanto, chiaro) autorizzate per il consumo umano dall’Unione Europea. La presenza di Ogm va indicata in etichetta quando supera lo 0,9%, fissato come soglia di possibile contaminazione involontaria e accidentale.

Questo infine è l’elenco degli Ogm autorizzati per i mangimi animali: sempre lunghissimo, sempre non solo made in Monsanto; la differenza è che l’uso di Ogm in zootecnia non va segnalato sull’etichetta di latte, carne, uova e degli altri prodotti animali.

Mi spiace aver letto su tanti siti che hanno ripreso l’articolo di Repubblica cose come “Vittoria!”, “Sconfitta la Monsanto!”. Mi spiace: il risultato di questa bufala (un risultato credo apprezzato da Monsanto) è che gli italiani, in stragrande maggioranza contrari agli Ogm, sono indotti a credere di non avere Ogm fra i piedi. Invece, purtroppo, li abbiamo eccome.

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