La Pace della Mente


LA PACE MENTALE

LA MENTE

Quando cesserai di voler riempire la tua coppa di felicità ed inizierai a riempire quella degli altri scoprirai, con meraviglia, che la tua sarà sempre piena.
(Paramahamsa Yogananda).

È solo negli ultimi anni che è stato fatto un reale progresso nella comprensione dei processi che regolano il funzionamento del nostro cervello mente. Oggi conosciamo con precisione la sua fisiologia, buona parte delle reazioni chimiche che avvengono in esso (da 100.000 a un milione), ed il fatto che esso è costituito da circa 10 miliardi di fibre nervose.

La mente, che utilizza il cervello, è assai complessa: i suoi meccanismi le permettono di memorizzare immagini, suoni e sensazioni in una quantità inimmaginabile. Studiosi della mente hanno affermato che in ogni secondo noi memorizziamo più di 20 immagini di ciò che ci circonda, comprese tutte le percezioni, ovvero: suoni, figure, sentimenti, decisioni, senso dell’equilibrio, senso del calore, senso del gusto, e così via.

Il cervello è l’organo che permette alla mente di esplicare le sue molteplici funzioni; si presenta assai complesso e rappresenta il punto terminale delle cellule nervose (neuroni) che lo informano delle varie percezioni sensoriali e portano i suoi comandi a tutto l’organismo.

È estremamente importante tener presente che soltanto la corteccia cerebrale è interessata ai processi di analisi e sintesi propri del pensiero umano. La parte restante è invece la sede dei processi automatici di sopravvivenza ed in tale senso è assai simile al cervello degli animali più evoluti.

La mente può essere vista come un magazzino di immagini corredate di tutte le percezioni. Ogni nostra azione, consapevole o no, si riallaccia ad una serie di queste immagini che le forniscono le informazioni necessarie per il suo svolgimento. Tutte le azioni che compiamo in modo automatico o quasi (camminare, respirare, scrivere, far di conto, ecc.) seguono dei programmi mentali che sono stati memorizzati in precedenza. A volte una simile memorizzazione necessita molto tempo, ciò al fine di permettere alla ripetizione dell’azione, fatta in modo volontario, di imprimersi nella mente con la forza necessaria per poterla in seguito gestire automaticamente.

Nello stesso modo una emozione (paura, angoscia, ecc.), quando vissuta più volte (anche se guardando la televisione), si imprime nella mente con una intensità tale da instaurare un vero e proprio automatismo. Questo automatismo sarà poi pronto a scattare ogni volta che la situazione attuale tenda ad assomigliare alla circostanze in cui l’emozione stessa è stata registrata. Una buona parte delle paure e delle fobie che apparentemente non hanno alcuna spiegazione possono essere ricondotte a questo meccanismo.

Questo automatismo, però, non è soltanto negativo perchè, quando debitamente utilizzato, ci permette di imparare cose assai utili come l’uso di uno strumento musicale o, nel nostro caso, le tecniche di rilassamento fisico e mentale.

NOI E LA NOSTRA MENTE

Probabilmente non vi siete mai chiesti quale sia il rapporto tra il vostro IO e la vostra mente. Questo tipo di congetture viene solitamente lasciato ai filosofi o agli psicologi; noi però non possiamo farne a meno perchè una conoscenza più approfondita ci permetterà di affrontare i successivi argomenti con più facilità.

Definiamo pertanto la nostra mente come uno strumento che il nostro IO ha a sua disposizione e che dovrebbe essere in grado di utilizzare nel modo e nel tempo ritenuti più opportuni. La mancanza di educazione ed addestramento a questo riguardo porta la mente ad essere uno strumento non dovutamente controllato. Questo, purtroppo, fa in modo che gli automatismi mentali prendano il sopravvento portando così una persona a soffrire di ansie, idee fisse, paure, e fobie.

La mente appare costituita da una “materia” assai mutevole, perciò basta un nonnulla per far scattare qualche processo immaginativo, subito seguita da una corrente di pensieri.

Alcuni stimoli provocatori sono:

  • un desiderio formulato dal nostro IO,

  • uno stimolo proveniente dai nostri sensi,

  • un ricordo che affiora ed aggancia tutto un ordine di idee.

Per questo motivo non appena il nostro livello di autocontrollo scende sotto un certo valore la nostra mente inizia a lavorare per conto suo, rimuginando errori del passato, previsioni del futuro, congetture sul comportamento altrui, sogni, vendette ed altri soggetti a non finire.

Risulta evidente che per un rilassamento efficace bisogna essere in grado di controllare la mente nel maggior modo possibile: la sensibilità verso ogni influenza, interna od esterna, deve essere ridotta al minimo affinché non solo il rilassamento, ma tutte le modalità di vita, siano improntate alla pace ed all’armonia.

Questa esigenza si è posta all’uomo fin dai tempi più antichi; si pensi al poema Indù “Bhagavad Gita” risalente a qualche millennio fà, dove viene simbolicamente descritta la lotta tra l’uomo ed i suoi processi mentali non dovutamente organizzati.

Il problema del controllo mentale è oggi attuale più che mai perchè gli stimoli esterni sono aumentati in modo enorme, questo porta la mente non controllata ad essere sempre più frequentemente con i conseguenti collassi, esaurimenti, ed altri tipi di disturbi psicofisici.

Qualcuno ha paragonato l’uomo ad una carrozza dove la vettura rappresenta il corpo, i cavalli le emozioni, il vetturino la mente ed il viaggiatore l’uomo (l’IO). Da questa raffigurazione appare evidente quale percorso potrà seguire una carrozza il cui vetturino non è capace di controllare i cavalli e, ancor peggio, non è subordinato alla volontà del viaggiatore.

LA CONCENTRAZIONE MENTALE

La concentrazione è lo stato mentale in cui la mente usa la maggior parte delle sue abilità nell’assolvere un compito determinato. Quando la mente è concentrata su qualcosa gli altri stimoli vengono ignorati in proporzione all’intensità della concentrazione stessa.. Osservate un tifoso che guarda una partita ed avrete davanti a voi un bell’esempio di mente concentrata.

Il controllo mentale è una abilità che permette all’uomo di vivere utilizzando le sue possibilità nel modo migliore. Purtroppo nessuno si preoccupa di insegnare come acquisirlo malgrado sia una abilità che viene sovente richiesta nei vari campi scolastici, scientifici o industriali.

Premesse per la concentrazione mentale

Chi si accinge ad intraprendere un programma di controllo mentale, o di rilassamento profondo, deve certamente avere delle buone motivazioni e le deve continuamente tener presenti. Questo risulta necessario perchè la mente possiede una notevole abilità nel creare gli alibi necessari affinché non si abbia a continuare un programma che tende la lederne la libertà.

Si ricorda inoltre che odio e rancore non giovano certo a tale proposito. La persona a cui sono diretti questi sentimenti diventa, pian piano, il nostro padrone ed ogni volta che entra nella nostra mente, di notte o di giorno, non manca di regnarvi sovrano portandovi disturbi ed agitazione. Facendo questi esercizi scopriremo quanto siano forti gli automatismi mentali ed allora saremo certamente in grado di comprendere il comportamento altrui con più comprensione è generosità.

Nessuno è completamente cattivo, spesso le azioni malvage sono soltanto il risultato dell’incapacità di percepire le cose nella loro totalità sommata alla presenza di paura a livello subconscio. Se analizziamo i fatti serenamente e generosamente arriveremo facilmente a comprendere la persona detestata ed, eventualmente, perdonarla.

Vi sono inoltre in una settimana due giorni che vanno dimenticati: ieri e domani.. Il primo va dimenticato perchè non c’è più, nulla possiamo fare per cambiare ciò che vi è successo. L’altro, invece, va scordato perchè non c’è ancora ed è inutile fare delle congetture pensando a ciò che vi potrebbe accadere.

Un poco più di fiducia nel nostro Creatore non guasterebbe di sicuro. Perchè non far nostra la fidente invocazione del salmista quando dice: “Il Signore è il mio pastore… Nulla mi mancherà?” (Salmo 23).

Suggerimenti vari

Il momento più opportuno per imparare a rilassarsi va cercato in quei momenti in cui si è in uno stato tranquillo perchè altrimenti non potremo disporre della calma e dell’attenzione necessarie.

Viene pertanto suggerito di praticare gli esercizi soltanto quando si è emozionalmente tranquilli e sereni. Il traguardo proposto è il raggiungimento della pace interiore ed è praticamente impossibile ottenerla nel mezzo di un turbine emozionale od altri disturbi corporei od ambientali.

Risulta evidente come una pietra posta sui binari sarà frantumata da un rapido lanciato a 100 km. orari, mentre causerà delle difficoltà qualora il treno stesse accingendosi a partire. Questo sottolinea l’importanza di un rallentamento dei processi di pensiero prima di iniziare l’esercizio vero e proprio.

Un ottimo inizio consiste nella respirazione a narici alternate. Questa viene praticata stando seduti appoggiate il gomito destro su un cuscino posto su una coscia.

Si usano quindi il pollice ed il mignolo della mano destra per chiudere ed aprire le narici, mentre il medio si può tenere appoggiato al centro della fronte. La respirazione deve essere mantenuta normale perchè una quantità di aria maggiore, o minore, di quella inspirata normalmente potrebbe causare dei leggeri disturbi.

Si inizia inspirando dalla narice sinistra mentre il pollice chiude quella destra. Poi la narice sinistra viene chiusa dal mignolo mentre il pollice libera la destra affinché possa aver luogo l’espirazione. Si procede inspirando dalla narice destra a, alla fine, la stessa viene chiusa mentre la sinistra viene aperta affinché possa avvenire l’espirazione. Continuare l’esercizio per alcuni minuti, prima di iniziare la concentrazione mentale vera e propria.

Esercizio per il controllo della mente

Questo esercizio sembra banale, ma non lo è. Vi assicuro che se avrete la perseveranza di eseguirlo per almeno 15 minuti continuati al giorno, per alcune settimane, potrete constatare un notevole miglioramento della vostra padronanza mentale.

    1. Scegliete un posto dove non vengano a disturbarvi per 15/20 minuti.
    2. Sedete eretti ma non rigidi, piedi paralleli, le mani sul grembo.
    3. Chiudete gli occhi molto lentamente, massaggiate le sopracciglia. le guance ed il naso respirando profondamente, sbadigliate e stiratevi in tutta libertà.
    4. Mettete le mani sull’addome e respirate tranquillamente. osservate se respirate con l’addome (si sente alzarsi ed abbassarsi) oppure con i polmoni (l’addome è quasi fermo mentre sono le spalle ad alzarsi ed abbassarsi). Se respirate con i polmoni è buona cosa spendere qualche minuto esercitandosi nella respirazione addominale (spingere il ventre in fuori quando l’aria entra e viceversa).
    5. Senza alterare il ritmo del respiro seguite il percorso dell’aria. Immaginatela come un luce bianca durante l’inspirazione e come un fumo scuro e catramoso durante l’espirazione.
        accompagnate la prima inspirazione pensando “pace”
        aaccompagnate la prima espirazione pensando “amore”
        accompagnate la seconda inspirazione pensando “saggezza”
        accompagnate la seconda espirazione pensando “allegria”,
        continuate a respirare ritmando il respiro cone le quattro parole: pace, amore, saggezza, allegria.
  1. proseguite per 15/20 minuti, poi terminate stirandovi lentamente.

Note: quando subentrano dei pensieri diversi da quelli in programma ignorateli e quindi, con calma, ricominciate l’esercizio. State educando una parte di voi, usate amore e non violenza!


IL RILASSAMENTO FISICO

Questo esercizi sono molto efficaci. Come accade per tutto ciò che si vuole imparare, è necessario praticarli alcune volte prima di acquisire la necessaria confidenza e trarne il massimo beneficio. Ricordate che nel rilassamento si tende a sentire freddo, è perciò buona cosa coprirsi con una coperta.

Per facilitare gli esercizi, si consiglia di registrare su nastro le istruzioni e quindi ascoltarle mentre si giace stesi con gli occhi chiusi; questo permette di intraprenderli in completa passività, cosa che li rende molto più facili.

Per chi trova difficile rilassarsi si ricorda che le vitamine del gruppo B sono legate al sistema nervoso ed una carenza delle medesime può provocare nervosismo. A titolo informativo è bene sapere che lo zucchero raffinato (quello di uso comune) necessita, per la sua assimilazione, delle vitamine in oggetto. Pertanto il suo abuso (cioccolato, biscotti, marmellate, ecc.) può causare insonnia ed agitazione.

Anche la carne (salumi inclusi) tende a creare nervosismo perchè fornisce molte energie che il lavoro sedentario non riesce ad utilizzare; la distanza di due pasti a base di carne (salumi, pesce e pollame compresi) non dovrebbe essere inferiore alle 48 ore.

PRIMA FASE – BREVE GINNASTICA LEGGERA E TERAPEUTICA

  1. Sdraiati a pancia in su, sotto una coperta, braccia lungo i fianchi, gambe leggermente divaricate,
  2. Chiudi gli occhi molto lentamente. Fai tutto con naturalezza calma e consapevolezza.
  3. Porta i piedi vicino alle natiche, con le ginocchia che puntano in alto.
  4. Porta il ginocchio destro al petto (o dove arriva) e tienilo in quella posizioni con le mani. Alza la testa inspirando (portala fino al ginocchio o dove arriva), abbassala espirando. Ripeti per almeno 5 volte.
  5. Come sopra per il ginocchio sinistro.
  6. Come sopra per entrambe le ginocchia.
  7. Allarga le braccia tenendole a terra, sempre con i piedi vicino alle natiche e le ginocchia che puntano in alto.
  8. Mentre inspiri abbassa le ginocchia verso il lato destro e piega la testa verso il lato sinistro.
  9. Espirando riporta la testa e le ginocchia al centro.
  10. Mentre inspiri abbassa le ginocchia verso il lato sinistro e piega la testa verso il lato destro.
  11. Espirando riporta la testa e le ginocchia al centro.
  12. Con questo esercizio creerai una vera e propria torsione del busto con un effetto piacevole e rilassante. Puoi ripeterlo a piacimento.

SECONDA FASE – ALLENTAMENTO DELLE TENSIONI RESIDUE

Questa fase si effettua creando tensione in una fascia muscolare mentre si inspira e rilasciando la tensione mentre si espira. Per rendere l’esercizio più efficace si suggerisce di pensare “tensione” mentre l’aria entra e si crea la tensione, quindi pensare “relax” mentre l’aria esce e si lascia andare la tensione.

Se, terminato l’esercizio, senti qualche punto dell’organismo ancora in tensione, inspira e provoca in esso una tensione forte e volontaria, quindi esala lentamente rilasciando la parte pensando “relax, lascia andare…”

  1. Stringi il pugno destro inspirando, rilascialo espirando.
  2. Come sopra per il pugno sinistro.
  3. Con la gamba destra stesa a terra piega il piede destro in modo che le dita puntino verso il ginocchio. Crea una tensione inspirando, rilascia la tensione espirando.
  4. Come sopra per il piede sinistro.
  5. Stringi le natiche tra loro inspirando, rilasciale espirando.
  6. Stringi i denti inspirando, rilasciali espirando.
  7. Stringi gli occhi inspirando, rilasciali espirando.
  8. Se senti qualche punto dell’organismo che presenta delle tensioni residue, inspira e provoca in esso una tensione forte e volontaria, quindi espira lentamente rilasciando la parte e pensando: “relax… lascia andare…”
  9. Formula mentalmente le frasi seguenti e prendi consapevolezza del fenomeno che vai affermando:
    • Il mio braccio destro è pesante… molto pesante.
    • Il mio braccio sinistro è pesante… molto pesante.
    • La mia gamba destra è pesante… molto pesante.
    • La mia gamba sinistra è pesante… molto pesante.
    • Tutto il mio corpo è pesante… molto pesante.

TERZA FASE – AUTOINDUZIONE DI RILASSAMENTO PROFONDO

In questa fase non si esegue alcun movimento. Lo svolgimento pratico consiste nel visualizzare un organo così come si trova. Durante l’inspirazione si chiama mentalmente l’organo, così come si chiamerebbe un amico. Durante l’espirazione si parla all’organo e gli si dice, con un amore determinato, la parola “relax”.

  1. Vai con gli occhi della mente al piede destro e visualizzalo così come si trova.
  2. Durante l’inspirazione chiama mentalmente il piede destro così come chiameresti un amico (Piede destro…).
  3. Durante l’espirazione parla al piede destro e digli “relax”; diglielo con una dolce fermezza.
  4. Ripeti i punti da 1 a 3, per la varie parti della gamba destra (piede, caviglia, polpacci, ginocchio, coscia, natica).
  5. Ripeti i punti da 1 a 3, per la varie parti della gamba sinistra (piede, caviglia, polpacci, ginocchio, coscia, natica).
  6. Ripeti i punti da 1 a 3, per la varie parti del braccio destro (mano, polso, avambraccio, braccio, spalla).
  7. Ripeti i punti da 1 a 3, per la varie parti del braccio sinistro (mano, polso, avambraccio, braccio, spalla).
  8. Ripeti i punti da 1 a 3 per le varie parti all’interno del corpo, (genitali, reni, intestini, fegato, stomaco, cuore, ecc.).
  9. Per concludere, segui l’aria che respiri pensando “vieni” quando entra e “relax” quando esce. Immagina aria pura (luce) che entra ed un fumo scuro e caldo, che se ne va portando con sé ansie, tensioni e tossine.

SUGGERIMENTI VARI

Come eliminare una tensione

  1. Fate una calma e profonda inspirazione immaginando l’aria in entrata come una bella luce bianca che vada a circondare la zona in tensione,

  2. espirate con decisione immaginando che la luce bianca entri nell’area tesa e se ne esca all’esterno come uno stormo di uccelli neri.

Tisana rilassante

  • Comprare da un erborista le seguenti erbe facendole mescolare tra loro:Far bollire l’acqua in un contenitore di pirex o terracotta, quando l’acqua bolle buttarvi un cucchiaio di erbe per tazza.

    • melissa 40 g,

    • camomilla 30 g,

    • tiglio 30 g.

  • Spegnere il fuoco e lasciare riposare coperto per 10 minuti.

  • Filtrare, addolcire con poco miele, bere sorseggiando lentamente.

  • Berne una tazza appena alzati, una al pomeriggio ed una prima di coricarsi. Nei casi più ostinati aggiungere una goccia di olio essenziale di valeriana che si può acquistare in erboristeria.

Fonte: viveremeglio.org

Buona Vita

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