La Chemioterapia uccide ..

il-palese-fallimento-della-chemioterapia-L-pA3hvdLa CHEMIO TERAPIA oltre ad intossicare
UCCIDE  e distrugge anche le cellule cerebrali  e poi il soggetto !
vedi: Terapia G. Puccio, dimostrazioni effetti del Bicarbonato di Sodio
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.

L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro –  Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Cancro e’ una  strage…anche con la Chemio
CRAP: Nutriterapia Biologica Metabolica x Cancro

Sulla Chemioterapia si sa già tutto: Essa ha un’azione deleteria e devastante sull’intero organismo. La chemioterapia si regge su un assioma, anzi su un paradosso: “Ciò che fa venire il cancro, lo guarisce“, guardate a che assurdità si è arrivati.
Nella chemioterapia, la ciclofosfamide non è altro che un iprite chelata che viene introdotta nell’organismo, causa sui tessuti delle reazioni di Feulgen liberando quattro molecole di acido cloridrico.
Quindi come si può pensare di curare il cancro con l’acido cloridrico ?

vedi:
Confronto fra Chemio terapia ed Ascorbato di Potassio

Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in oncologia per paziente guarito di cancro.
Poiché effettive guarigioni non ne ottengono mai, definiscono guarito colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo. Credo che poche persone conoscano questo dato. Non crediate tuttavia che venga tenuto segreto; ma, per darvi un’idea, in tanti anni io per televisione l’ho sentito dire solo un paio di volte e di sfuggita. Confrontate ciò con le migliaia di ore di chiacchiere trionfalistiche di Tirelli and company.
Ricordatevi poi che cambiare il significato alle parole è un mezzo per confondere e dominare.
Questo dato pertanto è fondamentale, è la chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di “guarigione”.
Premesso ciò: ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 61 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi.
Le statistiche di sopravvivenza a 10 anni sono più difficili da trovare. Sono così sconsolanti che gli oncologi si vergognano veramente a farle vedere. Sembra comunque che siano attorno al 10-15%.

Provate un po’ ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 61 % crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno comprerebbe più da lui e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione… Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive. I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200 euro o più per visite di 10-15 minuti! Incomprensibile… Il fatto è che costoro fanno leva sulla paura, sul dolore e sull’ignoranza di questi dati da parte dei malati e dei loro famigliari. Come la paura e l’ignoranza vengono poi alimentate sistematicamente con ogni mezzo, potete facilmente constatarlo voi stessi.
Tratto da: aerrepigi.org

vedi: Bibliografia  + Chemio al capolinea + Chemio non risolve + Chemio, prodotti e costi + Chemio danno grave

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PREVENZIONE del Tumore al Colon ?Il TEST per il Cancro al Colon puo’ essere pericoloso ? SI  !
 
Inutilita’ della Chemio per sopravvivenza canceroso:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=15630849&itool=pubmed_Abstract
Lo I.S.S. (Ist. Sup. Sanita’) afferma in questo articolo che la “ciclofosfamide” (pag. 6,10,20,22,23,30)
e’ una sostanza CANCEROGENA eppure viene utilizzata per la Chemio terapia…

anche qui lo si conferma: http://www.cdc.gov/niosh/ipcsnitl/nitl0689.html

Acido folico per prevenire il tumore del colon – 06 luglio 2011
I risultati dello studio si aggiungono alle diverse evidenze scientifiche raccolte recentemente sui benefici del consumo di folato
L’assunzione di alti livelli di folato – o acido folico, che si trova naturalmente in molti cibi – può ridurre il rischio di tumore del colon-retto: è quanto afferma un articolo apparso sulla rivista Gastroenterology, organo ufficiale dell’American Gastroenterological Association (AGA) Institute.
“Ciò che abbiamo trovato è che tutte le forme di folato e tutte le fonti alimentari di questa vitamina sono associate a un minor rischio di carcinoma colorettale”, ha sottolineato Victoria Stevens, membro dell’American Cancer Society e primo autore dello studio.
“La correlazione più forte è stata trovata con l’introito totale di folati, che quindi rappresenta la migliore misura per definire l’esposizione a questo nutriente poiché comprende tutte le sue possibili forme, da quelle che si trovano nei cibi naturali a quelle degli alimenti addizionati fino alle formulazioni in compresse per la supplementazione dietetica”.
Il gruppo di ricerca ha analizzato l’associazione tra introito di folato e tumore del colon retto in 99.523 soggetti arruolati nell’ambito del Cancer Prevention Study II Nutrition Cohort; di questi, 1023 hanno ricevuto una diagnosi di tumore tra il 1999 e il 2007. Nel primo periodo di follow-up, dal 1999 al 2001, non è stato rilevato né un rischio più alto né più basso, mentre è stato riscontrata una proporzionalità inversa tra introito e rischio statisticamente significativa per il periodo 2001-2007.
I risultati dello studio si aggiungono alle diverse evidenze scientifiche raccolte recentemente sulla riduzione dell’incidenza del tumore del colon-retto indotta dal consumo di folato. Una differenza importante è che i precedenti studi hanno valutato separatamente il folato naturale da quello assunto con la supplementazione dietetica, mentre in questo caso si è badato solo alla forma chimica.
Sembrano così fugati i dubbi sollevati recentemente sulla possibilità di un effetto negativo dell’elevato consumo di alimenti addizionati con acido folico che si registra nei paesi occidentali e in particolare negli Stati Uniti. (fc)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it

Commento NdR:
1 – sarebbe interessante sapere da chi e’ stata finanziata questa ricerca che ha prodotto questo articolo, per essere sicuri della sua imparzialita’…
2 – invece di consigliare l’assunzione di alimenti naturali, biologici, crudi, che permettono l’introduzione di questa sostanza, nell’articolo si evidenzia l’implementazione di questa vitamina per mezzo della stessa ma proveniente da processi chimici di sintesi…ecco il grave errore….o la prova di chi ha finanziato quella ricerca, per scagionare i produttori che avvelenano i cibi con le vitamine sintetiche !

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La chemioterapia ? E’ più efficace sulle cellule cerebrali che  quelle tumorali ?.
I farmaci delle chemioterapia ‘distruggono le cellule cerebrali’.
Le ricerche suggeriscono che i farmaci utilizzati per distruggere le cellule cancerogene possono essere realmente più dannose alle cellule sane del cervello.
L’ultimo studio (sulla chemioterapia) ha scoperto che livelli di dosi comunemente somministrate quando i pazienti sono sottoposti a trattamento hanno ucciso dal 40% all’ 80% delle cellule cancerogene – ma dal 70% al 100% delle cellule cerebrali.”
Fonte:  BBC News.  http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/6156961.stm
Le ricerche suggeriscono che i farmaci utilizzati per distruggere le cellule cancerogene possono essere realmente più dannose alle cellule sane del cervello.
Un gruppo di lavoro dell’università di Rochester a New York ha scoperto  che molti tipi di cellule fondamentali del cervello sono estremamente vulnerabili ai farmaci.

I ricercatori sostengono che ciò potrebbe essere di aiuto per spiegare gli effetti collaterali come attacchi epilettici e perdita di memoria  associati con la chemioterapia – alla quale è stato congiuntamente affibbiato il  nome di ‘chemio cerebrale’.
La ricerca, effettuata sui ratti, è stata pubblicata sul Journal of Biology.
La terapia farmacologica per la cura del cancro può indurre una vasta  gamma di effetti neurologici collaterali, anche un insorgenza di demenza.
L’ultimo studio ha scoperto che livelli di dosi comunemente  somministrate quando i pazienti sono sottoposti a trattamento hanno ucciso dal 40% all’ 80% delle cellule cancerogene – ma dal 70% al 100% delle cellule  cerebrali.
Molti tipi di cellule cerebrali sane continuano a morire per almeno sei settimane dopo l’esposizione al trattamento.

Similar article on USA Today: Study: Chemotherapy can alter brain by killing cells – Posted 11/29/2006
By Liz Szabo, USA TODAY

Sperimentazione sui comuni farmaci
Il ricercatore principale Dr Mark Noble ha affermato: “Questo è il primo studio che pone la chemio cerebrale su un ragionevole fondamento scientifico, in termini di neurobiologia e biologia cellulare.”
Il gruppo di lavoro di Rochester ha effettuato dei test con tre farmaci somministrati per trattare molteplici forme di cancro: carmustina, cisplatina and citosina arabinoside.
Tutte e tre i farmaci sono risultati tossici per molti tipi di cellule cerebrali il cui lavoro è di riparare le altre cellule del cervello, – anche a concentrazioni molto basse.
Possono anche far morire le cellule oligodendrocita, che gioca un ruolo fondamentale nella trasmissione di messaggi attorno al sistema nervoso.
I ricercatori suggeriscono che un danneggiamento alle cellule nell’ ippocampo, che è responsabile per la memoria e l’apprendimento, è probabilmente una causa che può fornire una una spiegazione ai sintomi della chemio cerebrale.

Il professor John Toy, direttore medico della ricerca sul cancro in UK, ha detto: “Le dosi utilizzate nel corso della terapia necessarie per il trattamento del cancro mentre lasciano le cellule sane del corpo per quanto possibile illese costituiscono un buon equilibrio giudicato da specialisti esperti.
“Lo scopo è di massimizzare i benefici e minimizzare i danni. Sfortunatamente gli effetti collaterali possono includere la tossicità per il cervello.
” Si spera che questa ricerca effettuata sui ratti possa suggerire nuovi metodologie di ricerca su come questa tossicità possa essere superata.
“E’ importante ricordare, comunque , che tutti i trattamenti per la cura del cancro disponibili al momento sono stati sottoposti ad dettagliati studi clinici per assicurare che i benefici da essi derivanti superino gli effetti indesiderati.
“Nessun paziente deve sospendere il trattamento a causa di questa ricerca.”

I ricercatori sostengono che può essere possibile aggiungere degli agenti protettivi ai farmaci per la chemioterapia.
Suggeriscono anche ulteriore lavoro per definire con esattezza quale cellule sono maggiormente a rischio.

Originale articolo in English
Chemo drugs ‘destroy brain cells’

Drugs used to destroy cancer cells may actually be more harmful to healthy cells in the brain, research suggests.
A team from New York’s University of Rochester found several types of key brain cell were highly vulnerable to the drugs.
They say it might help explain side effects such as seizures and memory loss associated with chemotherapy – collectively dubbed ‘chemo brain’.
The research, on mice, is published in the Journal of Biology.
Drug therapy for cancer can prompt a wide range of neurological side effects, even the onset of dementia.
But they were thought not to be directly linked to the drug treatment itself.
Instead, some doctors have put them down to the patient’s vulnerable psychological state.
The latest study found that dose levels typically used when treating patients killed 40% to 80% of cancer cells – 70% to 100% of brain cells.

Several types of healthy brain cell continued to die for at least six weeks after exposure.

Common drugs tested
Lead researcher Dr Mark Noble said: “This is the first study that puts chemo brain on a sound scientific footing, in terms of neurobiology and cellular biology.”
The Rochester team carried out tests with three drugs used to treat a wide range of cancers: carmustine, cisplatin and cytosine arabinoside.
All three drugs were toxic to several types of brain cell whose job is to repair other cells in the brain – even at very low concentrations.
They also killed off oligodenrocyte cells, which play a key role in the transmission of messages around the nervous system.
The researchers suggest damage to cells in the hippocampus, which is responsible for memory and learning, is most likely to explain chemo brain symptoms.

Professor John Toy, Cancer Research UK¿s medical director, said: “The doses of therapy needed to treat cancer while leaving the body’s healthy cells as unharmed as possible is a fine balance judged by experienced specialists.
“They aim to maximise benefits and minimise damage. Unfortunately side-effects can include toxicity to the brain.
“This research in mice may hopefully suggest new ways of researching how this toxicity might be overcome.
“It is important to remember, however, that all presently available cancer treatments have gone through extensive clinical trials to ensure that their benefits outweigh unwanted effects.
“No patient should stop their treatment because of this research.”
The researchers said it might be possible to add protective agents to chemotherapy drugs.
They also suggest further work to pinpoint which cells are most at risk.
Tratto da: : http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/6156961.stm

Il Cancro nasce in sintesi e secondo la Medicina naturale (che non e’ non legata alle multinazionali dei farmaci e Vaccini).  perche’ l’organismo del canceroso e’ intossicato, e la microcircolazione, nei tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, a valle di essa, nelle cellule dei tessuti investiti da quel processo: malfunzione cellulare, (nutrimento ed eliminazione = respirazione cellulare alterata = metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale assicurata), producendo successivamente infiammazione nei tessuti e stress ossidativo cellulare e per caduta immunodepressione, e parallelamente alterazione anche del sistema enzimatico per la precedente alterazione della flora batterica, pH digestivo non regolare (e quindi l’organismo e’ mancante di minerali e vitamine ed in stato di acidosi), in quelle condizioni esso e’ molto facilmente parassitato da certi, parassiti batteri e funghi (candida) i quali producono anche tossine ed ulteriori infiammazioni: Ma tutto cio’ e’ “gestito” come Causa primordiale dai Conflitti Spirituali (consci ed inconsci) e dall’intenso stress  del vissuto.
Il Cancro quindi e’ una malattia MULTIFATTORIALE.
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso DEVONO operare seguendo la stessa strada percorsa per l’ammalamento.
Cioe’ devono lavorare per disintossicare il malato + disinfiammare l’organismo ed i tessuti interessati, ripristinare il pH digestivo, e normalizzare le digestioni + il malassorbimento sempre presente nel malato ed eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti + rinforzare il sistema immunitario SEMPRE compromesso in TUTTI i malati, cancerosi compresi ed eliminare i Conflitti Spirituali (quali Vere Cause) e lo stress esistenti, oltre a lavorare sul metabolismo alterato per ridurre ed eliminare lo stress ossidativo cellulare e quindi quello tissutale, sempre presenti in qualsiasi malattia e specie nel cancro, per i danni alla microcircolazione indotti dalle intossicazioni piu’ o meno intense.

L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro –  Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
Cancro = Combattere l’acidita’ per sconfiggerlo – Le ultime ricerche
CRAP: Nutriterapia Biologica Metabolica x il Cancro e non solo:  Terapia Biologica Metabolica CRAP + Cura metabolica per il Cancro +
 Stress Ossidativo + PREVENZIONE, TERAPIA per il Cancro, perche’ NON si vuole applicare ? + Terreno Oncologico + Bioelettronica + Semeiotica e Biofisica

Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 
+  Doc.2  Doc.3  +  Doc.4  +  Doc.5  +  Doc.6  +  Doc.7  +  Doc.8  +  Doc.9  +  Doc.10  +  Doc.11  +  Doc.12  +  Doc.13  +  Doc.14  +  Doc.15  +  Doc.16  +  Doc.17  +  Doc.18  +  Doc.19  +  Doc.20  +  Doc.21  +  Doc.22 +  Doc.23  +  Doc.24  +  Doc.61

vedi anche : CURE Naturali del Cancro + Documentazione  + Protocollo G. Puccio+  Diritti negati+ Ricercatore ostacolato dalla Oncologia Ufficiale + Giornale di Sicilia + Come fare i clisteri di acqua basica + Cancro e Medicina Naturale  +  1.000 Piante per il Cancro  +  Libro del dott. Nacci  (Italiano) +  Libro del dott. Nacci in Inglese +  Condiloma eliminato con acqua basica al Bicarbonato di Sodio + Protocollo della SaluteCancro + Diagnosi precoce


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La CHEMIO = un disastro !
Tra una ventina di effetti collaterali, troviamo: sterilità, aborti, malformazioni nei figli, danni a cuore, fegato, reni, sistema nervoso e produzione di tumori secondari (!!!). “Infatti, non solo essi sono in grado di innescare la trasformazione di cellule normali in maligne, ma tendono a ridurre le difese endogene contro l’insorgenza di neoplasie”. Lo sanno anche loro che questa è una pratica assassina. Comunque di questo non avevo dubbi.

Antraciclinici: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità nel 50 % dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”.
Procarbazina: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazioni nei figli N.d.A.) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10 % di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.
Bene; potrei fermarmi qui e finire questa relazione; sarebbe più che sufficiente.
Ma poiché non mi basta chiudere la bocca agli oncologi e ai loro lacchè, ma voglio anche cucirla con filo d’acciaio, ecco di seguito una valanga di altri dati.

Faccio un esempio di come fanno la media delle “guarigioni” e, per semplificare, prendo in esame solo due tipi di tumore. Tumore al polmone: 40.000 casi all’anno, 10 % di “guarigioni”; tumore al testicolo: 2.000 casi, 87 % di “guarigioni”. (87+10)/2=48,5
La percentuale media di guarigioni dei due tipi di cancro sarebbe così il 48,5 %.
E’ indegno che si permetta a queste persone di dire pubblicamente simili cialtronerie ! En passant, l’operazione corretta è questa: (40.000×10/100+2.000×87/100)/(40.000+2.000)x100=13,7
La reale percentuale media è dunque il 13,7 %. Una bella differenza !

Analizziamo un altro “dato” trionfalistico. Gli oncologi vanno dicendo che le possibilità di guarire dal cancro sono molto più alte oggi, il 39 % (oppure il famoso 50 %), rispetto al 20 % del 1930.
Ma come mai allora le morti per cancro sono spaventosamente aumentate negli ultimi 70 anni (vedi più avanti) ?
Il fatto è che nel 1930 non esistevano tutti i sofisticati mezzi di diagnosi e le campagne di sensibilizzazione alla diagnosi precoce; pertanto il cancro veniva scoperto tardivamente e così il tempo fra la diagnosi e il decesso era breve, se non brevissimo. Oggi invece, poiché la diagnosi avviene in tempi molto più precoci, la morte arriva più tardi rispetto alla diagnosi stessa e più sovente oltre i fatidici 5 anni !
Il Prof Luigi Di Bella avverte che “se una persona viene dimessa dall’ospedale si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un’altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano.
E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si muore una volta sola”10
Estremamente importante è poi “la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B.
Jones, fisiologo presso l’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia N.d.A.) sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete”11.
“Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più autorevoli riviste mediche del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni”12.
Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori siano inefficaci, sono le statistiche di morte per tumore. Nonostante le decine di trilioni di lire spesi per la ricerca e le centinaia di trilioni per i trattamenti, i dati degli istituti di statistica di tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate.
“Riunione del settembre 1994 del President’s Cancer Panel: “Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati” aveva detto Bailar, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. “Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea.”
Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un medico alternativo ?
Un ciarlatano, come è stato definito Di Bella ? Un guaritore che approfitta dei poveri malati ?
Uno che non conosce le percentuali di guarigione ?
Niente di tutto questo.
Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Bailar III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell’intero pianeta. Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President’s Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari. I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.
La conclusione principale di Bailar, con cui l’NCI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990.
Come tutte quelle citate da Bailar, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all’età, cosicché l’aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie”13.
I dati “grezzi” sono ancora più pesanti. Infine cito la conclusione a cui sono arrivati ricercatori del Dipartimento di genetica e di biologia molecolare dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma attraverso ricerche sperimentali.

Essi “confermano, infatti, che alcuni chemioterapici, quali la citosinarabinoside, il metotrexato, la vincristina ed il cisplatino4 (sostanze usate comunemente e quotidianamente nei trattamenti N.d.A.), in particolari linee tumorali aumentano la resistenza alla morte cellulare (…)
Questi risultati sono sorprendenti, poiché dimostrano che i suddetti chemioterapici non uccidono le cellule tumorali, come invece generalmente si ritiene, bensì, impedendo l’apoptosi (= morte della cellula N.d.A.), facilitano la crescita del tumore” 14.
A questo punto penso di poter veramente chiudere questa relazione in quanto i due punti dichiarati nel mio comunicato stampa
1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide. 2)
Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche.
Possono considerarsi dimostrati al di là di ogni ragionevole dubbio.
By AranciaMeccanica
Associazione per la ricerca sulla chemioterapia.

Il tradimento della medicina in nome del profitto.
Ciò che voglio dimostrare in questa relazione è quanto ho dichiarato in un recente comunicato stampa e che si articola, essenzialmente, in due punti.
1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide.
2) Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche.
Cenni storici.
Per capire come sia stato possibile un simile tradimento, come sia possibile sostenere per così tanto tempo un simile inganno, bisogna conoscere il contesto economico e politico in cui esso è nato e si è sviluppato.
Nei primi decenni del secolo scorso alcuni avvenimenti hanno segnato il destino della medicina per almeno un secolo. All’inizio del ventesimo secolo il gruppo di Rockefeller controllava già la maggior parte del commercio di petrolio negli Stati Uniti e in molti altri paesi.
Sulla base di questi trilioni di dollari di reddito, questo gruppo di investitori ha trovato una nuova area di mercato: il corpo umano. Il profitto o il ritorno su questo investimento dipendeva dalla brevettabilità delle medicine farmaceutiche inventate.
I profitti da trilioni di dollari di questa nuova industria di investimento sono stati usati per convertire sistematicamente la medicina in un commercio farmaceutico guidato dall’investimento. Nel giro di pochi decenni, la medicina è caduta sotto il controllo di questi gruppi di interesse attraverso la loro influenza nelle scuole di medicina, nei media e nell’arena politica

vedi i veri Padroni della Sanita’ nel Mondo  + 
intervista al Dott. Rath

Nel frattempo la psichiatria (che, non dimentichiamolo, è una branca della medicina) stava preparando le teorie della razza e dell’eugenetica. “Nel 1905, basandosi sulle teorie espresse da Malthus, Kraepelin e Spencer, Rüdin (uno dei più autorevoli psichiatri tedeschi. N.d.A.) fonda la Società per l’Igiene della Razza, costituita al fine di ottenere la purezza razziale. Rüdin è il primo promotore delle teorie di psichiatria genetica.
La follia, ogni aberrazione e la superiorità o inferiorità razziali, secondo Rüdin sono determinate dalla trasmissione genetica”;
vedi: Dott. Cestari – L’inganno psichiatrico

Quasi trent’anni più tardi, Rüdin salutò l’ascesa di Hitler come l’occasione che la storia dava alla psichiatria per la realizzazione dei suoi ideali.
“La presenza medica dominante nel programma di sterilizzazione nazista fu il dottor Ernst Rüdin, uno psichiatra di fama internazionale… Allievo in origine del grande psichiatra classico Emil Kraepelin. Rüdin divenne uno stretto collaboratore di Alfred Ploetz nella fondazione della Società Tedesca per l’Igiene Razziale. Rüdin fu un ricercatore infaticabile e vide come una sua missione l’applicazione di leggi mendeliane e di principi di eugenetica alla psichiatria”; da: R. J. Lifton – I medici nazisti

Per completare il quadro di quel momento storico manca ancora un elemento: i soldi.
E’ ormai storia che i finanziatori dell’ascesa al potere di Hitler sono stati i gruppi petrolchimici-farmaceutici.
E precisamente: il gruppo Rockefeller in America, Rothschild in Inghilterra e I. G. Farben in Germania.
Per quanto riguarda quest’ultimo, il tribunale di guerra di Norimberga nel 1946/47 ha stabilito che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza di esso. Come conseguenza, I.G.Farben è stato tagliato in Bayer, Basf e Hoechst ed alcuni dei relativi responsabili sono stati dichiarati colpevoli di guerra contro il diritto internazionale, omicidio di massa, sfruttamento e saccheggio internazionali della proprietà privata e pubblica in paesi stranieri e di altri crimini contro l’umanità;
vedi Josef Borkin – Il crimine e la punizione di I.G.Farben.
Per quanto riguarda quest’ultimo, il tribunale di guerra di Norimberga nel 1946/47 ha stabilito che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza di esso.
Hitler muore, ma i responsabili dei gruppi petrolchimici-farmaceutici americano e inglese continuano ad espandere il loro potere indisturbati.

Attualmente il gruppo Rockefeller controlla più di 200 ditte farmaceutiche, è dietro ad alcune delle più grandi e influenti istituzioni finanziarie del mondo, compresa la Chase Manhattan Bank.
Possiede la Exxon ed altre aziende petrolchimiche multinazionali. Inoltre controlla molti media, compreso Time Warner, CNN ed una enorme rete di giornali, radio e TV.
Il reddito di questo gruppo sorpassa da solo il prodotto nazionale lordo della maggior parte delle nazioni del pianeta.

Nel 1972 il gruppo Rockefeller fonda la Commissione Trilaterale per tutelare i suoi interessi finanziari in tutto il mondo. Ad essa appartengono personaggi dell’alta finanza di USA, Europa e Giappone.
L’obiettivo della Commissione Trilaterale è di generare un ”Nuovo Ordine Mondiale”; il che essenzialmente significa sottomettere il pianeta agli interessi del cartello petrolchimico- farmaceutico-finanziario.
Non hanno fatto mai alcun segreto sulle loro idee, tanto è vero che hanno anche pubblicato un sito: www.trilateral.org anche se le sue riunioni avvengono poi sempre a “porte chiuse”…
Il 50 % dell’amministrazione Bush è formato da alti funzionari di ditte farmaceutiche.
Donald Rumsfeld, l’attuale ministro della guerra è stato il direttore generale di parecchie multinazionali farmaceutiche.
Su questo intreccio di politica, finanza, guerre e ideologie soppressive mondialiste si sviluppa e prospera l’industria farmaceutica.

“Uno dei problemi primari affrontato da questa industria era la concorrenza dei prodotti naturali per la salute.
Era chiaro al mondo scientifico che senza queste molecole (vitamine N.d.A.), essenziali al metabolismo cellulare, le cellule non avrebbero funzionato correttamente e ciò sarebbe stato l’origine della malattia.
Gli strateghi degli investimenti farmaceutici lo hanno capito ed hanno intrapreso una campagna globale per ostacolare che queste informazioni salva-vita diventassero ampiamente disponibili alle persone del mondo intero. Ma far tacere queste informazioni era soltanto il primo punto.
Ulteriori punti strategici per sviluppare il fraudolento schema commerciale farmaceutico hanno incluso il discredito delle informazioni sanitarie su queste terapie naturali non brevettabili e infine la messa fuori legge di ogni asserzione sui sistemi naturali curativi e preventivi.
Tutte queste misure hanno avuto soltanto uno scopo: proteggere l’industria farmaceutica di investimento basata sulle medicine brevettabili, che riguardano soltanto i sintomi, dalle terapie naturali non brevettabili che sono essenziali per ottenere la salute cellulare.
Nel forte contrasto, i fatti scientifici circa le molecole naturali essenziali per le funzioni cellulari di base e descritte nei manuali di biologia, sono materia di vita o di morte per questo intero commercio di investimento.
Se le malattie potessero essere evitate ottimizzando la salute cellulare con le molecole non brevettabili naturali, ciò minaccerebbe la base stessa dell’intero affare farmaceutico di investimento sulle malattie.
Una malattia che è evitata o sradicata sarà semplicemente un mercato in meno.

Di particolare importanza è riflettere sull’influenza dell’industria farmaceutica sulla professione medica. Attraverso la fondazione di facoltà di medicina private negli Stati Uniti, comprese le cosiddette università della “Ivy League” come Harvard, Yale, la clinica Mayo ed altre, l’industria farmaceutica di investimento ha semplicemente comprato l’opinione medica in tutto il mondo.
Sempre di più, l’insegnamento delle terapie mediche si è concentrato sulle medicine chimiche ed, allo stesso tempo, i trattamenti sanitari naturali sono stati banditi efficacemente come ”antiquati”.
Ogni medico che si è laureato nelle ultime decadi ha imparato appena che il primo premio Nobel per il ruolo di vitamina C nel metabolismo cellulare è stato assegnato nel 1937.
Quindi, durante più della metà di un secolo, generazioni di milioni di medici finirono l’università senza alcuna conoscenza circa il ruolo di salva-vita e di beneficio per la salute delle vitamine, dei minerali e degli oligoelementi”;
vedi: Intervista
Dr. Rath

Delineato brevemente il quadro storico, vediamo ora, all’atto pratico, i frutti che la medicina moderna ha generato. Date le premesse, non possono essere che frutti velenosi. Limitiamoci ad analizzare quello che costituisce l’argomento di questa relazione: la chemioterapia.
Dati scientifici
Come è nata questa strana pratica di somministrare terribili sostanze ai pazienti per tentare di guarirli ?
Essa “si basa sul fatto che le cellule cancerose sono più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l’azione di veleni o di radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire.
Questa constatazione porta però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina: avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! Anche la persona meno informata, riesce a comprendere che guarigione significa miglioramento della salute.
Nessuna persona sana di mente penserebbe che l’inquinamento, gli esperimenti atomici o l’incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani”

Tutte queste discussioni fatte in televisione in questi (e altri) giorni su chemio o medicine alternative hanno un solo scopo: confondere le idee e annebbiare le menti della gente. In verità la questione è di una semplicità lapalissiana e disarmante.
Vogliamo sapere se la chemio è una terapia valida o no ? E’ molto facile saperlo; basta fare quello che si fa con qualsiasi altra cosa di qualsiasi genere per sapere se funziona o no: si osservano i RISULTATI.
Su di essa esistono studi, statistiche, dati ufficiali accurati. E’ vero che gli oncologi, con la complicità dei media, creano su di essi una cortina fumogena, ma non è per niente difficile averli: basta chiederli.

Io li ho trovati e ve li posso comunicare. Ripeto: questi non sono i miei dati, sono i dati ufficiali dell’oncologia ufficiale.
Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in oncologia per paziente guarito di cancro.
Guarito è colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo. Credo che poche persone conoscano questo dato.
Non crediate tuttavia che venga tenuto segreto; ma, per darvi un’idea, in tanti anni io per televisione l’ho sentito dire solo un paio di volte e di sfuggita.
Confrontate ciò con le migliaia di ore di chiacchiere trionfalistiche di Tirelli and company. Ricordatevi poi che cambiare il significato alle parole è un mezzo per confondere e dominare. Questo dato pertanto è fondamentale, è la chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di “guarigione”.
Premesso ciò: ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 61 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi.
Le statistiche di sopravvivenza a 10 anni sono più difficili da trovare.
Sono così sconsolanti che gli oncologi si vergognano veramente a farle vedere. Sembra comunque che siano attorno al 10-15%.
Provate un po’ ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 61% crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno comprerebbe più da lui e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione… Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive. I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200 euro o più, per visite di 10-15 minuti ! Incomprensibile…

Il fatto è che costoro fanno leva sulla paura, sul dolore e sull’ignoranza di questi dati da parte dei malati e dei loro famigliari. Come la paura e l’ignoranza vengono poi alimentate sistematicamente con ogni mezzo, potete facilmente constatarlo voi stessi.
Bene; potrei fermarmi qui e finire questa relazione; sarebbe più che sufficiente. Ma poiché non mi basta chiudere la bocca agli oncologi e ai loro lacche’, ma voglio anche cucirla con filo d’acciaio.
Qualche anno fa, dopo che era scoppiato il caso Di Bella, gli oncologi cominciarono a dichiarare pomposamente su televisione e giornali che “ora abbiamo il 50% di guarigioni”, ovviamente sempre evitando di dire che guarigione significa sopravvivenza a cinque anni. Eppure le statistiche ufficiali davano sempre un 39%.
Cosa era successo ? Un’improvvisa e geniale scoperta ? Nooo !
Per guadagnare quell’11% in più, hanno fatto la media delle “guarigioni” dei vari tipi di tumore con una manipolazione matematica per la quale verrebbero bocciati con disonore all’esame di licenza media inferiore.
Faccio un esempio di come fanno la media delle “guarigioni” e, per semplificare, prendo in esame solo due tipi di tumore. Tumore al polmone: 40.000 casi all’anno, 10% di “guarigioni”; tumore al testicolo: 2.000 casi, 87% di “guarigioni”. (87+10)/2=48,5 La percentuale media di guarigioni dei due tipi di cancro sarebbe così il 48,5%.

E’ indegno che si permetta a queste persone di dire pubblicamente simili cialtronerie ! En passant, l’operazione corretta è questa: (40.000×10/100+2.000×87/100)/(40.000+2.000)x100=13,7
La reale percentuale media è dunque il 13,7%. Una bella differenza !

Analizziamo un altro “dato” trionfalistico
Gli oncologi vanno dicendo che le possibilità di guarire dal cancro sono molto più alte oggi, il 39% (oppure il famoso 50%), rispetto al 20% del 1930. Ma come mai allora le morti per cancro sono spaventosamente aumentate negli ultimi 70 anni (vedi più avanti) ?

Il fatto è che nel 1930 non esistevano tutti i sofisticati mezzi di diagnosi e le campagne di sensibilizzazione alla diagnosi precoce; pertanto il cancro veniva scoperto tardivamente e così il tempo fra la diagnosi e il decesso era breve, se non brevissimo. Oggi invece, poiché la diagnosi avviene in tempi molto più precoci, la morte arriva più tardi rispetto alla diagnosi stessa e più sovente oltre i fatidici 5 anni!

Il Prof Luigi Di Bella avverte che “se una persona viene dimessa dall’ospedale si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un’altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si muore una volta sola” (Di Bella – La sua cura contro il cancro” in abbinamento con Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione).

Estremamente importante è poi “la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l’Università di Barkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete”.

“Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più autorevoli riviste mediche del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni” .

Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori siano inefficaci, sono le statistiche di morte per tumore.
Nonostante le decine di trilioni di lire spesi per la ricerca e le centinaia di trilioni per i trattamenti, i dati degli istituti di statistica di tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate. “Riunione del settembre 1994 del President’s Cancer Panel: “Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati” aveva detto Bailar, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. “Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea”.
Chi è questo personaggio che esprime idee così eretiche, un medico alternativo ? Un ciarlatano, come è stato definito Di Bella? Un guaritore che approfitta dei poveri malati ? Uno che non conosce le percentuali di guarigione ?
Niente di tutto questo.
Risulta difficile definire ciarlatano o incompetente, John C. Bailar III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell’intero pianeta. Non parlava del resto ad una platea di sprovveduti; il President’s Cancer Panel è nato in conseguenza del National Cancer Act, un programma di lotta contro il cancro, firmato dal presidente americano Richard Nixon il 23 dicembre 1971 e per cui si sono spesi fino al 1994 ben 25 miliardi di dollari. I dati relativi alla situazione della lotta al cancro vengono forniti direttamente al Presidente degli Stati Uniti.

La conclusione principale di Bailar, con cui l’NCI (National Cancer Institute) concorda, è che la mortalità per cancro negli Stati Uniti è aumentata del 7% dal 1975 al 1990. Come tutte quelle citate da Bailar, questa cifra è stata corretta per compensare il cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della popolazione rispetto all’età, cosicché l’aumento non può essere attribuito al fatto che si muore meno frequentemente per altre malattie” ( Alberto R. Mondini – idem).

I dati “grezzi” sono ancora più pesanti
Infine cito la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori del Dipartimento di genetica e di biologia molecolare dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma attraverso ricerche sperimentali.
Essi “confermano, infatti, che alcuni chemioterapici, quali la citosinarabinoside, il metotrexato, la vincristina ed il cisplatino4 (sostanze usate comunemente e quotidianamente nei trattamenti), in particolari linee tumorali aumentano la resistenza alla morte cellulare
(…) Questi risultati sono sorprendenti, poiché dimostrano che i suddetti chemioterapici non uccidono le cellule tumorali, come invece generalmente si ritiene, bensì, impedendo l’apoptosi (= morte della cellula), facilitano la crescita del tumore”
da:Prof. Renato De Magistris e Dott.ssa Anna Giordano – Nuove prospettive nella prevenzione e nel trattamento delle neoplasie .

A questo punto penso di poter veramente chiudere questa relazione in quanto i due punti dichiarati nel mio comunicato stampa….
1) La chemioterapia non guarisce dal cancro, ma uccide.
2) Il suo uso trova fondamento solo negli interessi economici delle ditte farmaceutiche.
…..possono considerarsi dimostrati al di là di ogni ragionevole dubbio.
Ovviamente ho dovuto tralasciare molti altri dati estremamente interessanti, per rimanere nelle dimensioni previste per una mezz’ora di relazione; suggerisco perciò, a chi volesse approfondire certi argomenti, i seguenti libri o articoli che possono essere scaricati gratuitamente dal sito www.aerrepici.org

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La chemioterapia è inefficace contro i tumori mentre è devastante per l’organismo umano.
Viene effettuata per distruggere le cellule che si pensa si riproducano all’infinito per dei danni ai geni. La teoria della causalità genetica del cancro è però un bluff e un inganno.
Non c’è nessuna cellula che impazzisce e non c’è alcuna aumentata riproduzione cellulare.
“Un tumore è costituito da popolazioni diverse dal punto di vista cinetico. Le cellule proliferanti sono spesso una minoranza…
Nei tumori solidi, invece, il ritmo esponenziale di crescita si verifica solo nella fase iniziale della vita del tumore” (Bonadonna G., Robustelli G., “Medicina Oncologica” Ed. Masson, Milano 1999, pagina 72).
Di conseguenza la chemioterapia è inutile e dannosa, anzi, favorisce la crescita tumorale.
Per mascherare il fatto che non serve assolutamente a niente, viene ufficialmente sostenuta e motivata da argomentazioni false.
Nonostante i trucchi statistici e le mistificazioni, il tasso di sopravvivenza dei tumori “veri”, cioè non soggetti a valutazioni di dubbia origine, rimane comunque estremamente basso.

Se si considera che nelle terapie ufficiali dei tumori l’occasionale guarigione (guarda caso, questa avviene solo nelle prime fasi, dove in genere è molto alto il dubbio sulla malignità) può essere attribuita quasi esclusivamente ad un intervento chirurgico, si capisce come la chemioterapia sia completamente inutile ed inefficace.
Dunque, non c’è nessun motivo di continuare a somministrarla ai malati, producendo in essi danni e sofferenze inenarrabili con abbreviazione della loro vita.
È ora di smetterla quindi con le frottole della genetica, con le statistiche inventate, con l’eccidio dei protocolli chemioterapici e con le menzogne delle istituzioni e dei media pilotati dalle multinazionali della morte.
Tratto da: http://chemioverita.blogspot.com/

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Today’s healthnews from Reuters Health Information
Unexpectedly high mortality rate associated with chemotherapy regimen more news
Last Updated: 2001-05-17 10:00:14 EDT (Reuters Health)

WESTPORT, CT (Reuters Health) – Researchers have detected a higher than expected fatality rate associated with an irinotecan, fluorouracil and leucovorin regimen that is approved by the US Food and Drug Administration for colorectal cancer.
This finding, which will be published in a letter to the editor in the June 21st issue of The New England Journal of Medicine, was released early due to the “potential importance with regard to the treatment of patients with colorectal cancer.”
Dr. Daniel J. Sargent, of the Mayo Clinic, in Rochester, Minnesota, and colleagues conducted two clinical trials in which one arm of each included this regimen. Dosages were “125 mg of irinotecan/m² of body-surface area, 20 mg of leucovorin/m², and 500 mg of fluorouracil/m² once weekly for 4 of every 6 weeks.”
Within 60 days after the initiation of treatment, the mortality rate in one trial, which contained patients with metastatic colon cancer, was 4.8% in those receiving this treatment versus 1.8% for the other treatment arm. In the other trial, which enrolled patients with resected stage III colon cancer, the rates were 2.2% and 0.8%, respectively.
The side effects in the latter trial “appeared to be more related to blood clot abnormalities: pulmonary emboli, deep vein thromboses, strokes, heart attacks,” Dr. Michael J. O’Connell, also of the Mayo Clinic, told Reuters Health.
“One interesting possibility is that these patients had just undergone major abdominal surgery with general anesthesia within the 4 weeks prior to beginning the treatment,” he continued. “Perhaps the postoperative setting predisposed those patients to these thrombotic events.”
As a result of these findings, Dr. O’Connell said, in their clinical practice and in the extension protocol they have planned, they have decreased the dose of irinotecan and fluorouracil.
The P values for the differences in both trials were 0.06. Dr. Sargent told Reuters Health: “In the interest of patient safety, I would not hold this to a statistical standard. We have two studies that both show a strong trend toward increased death rates. It’s the consistency of the two studies that, when taken together, makes this a clinically significant finding.”
The researchers still believe that combination therapy with irinotecan, fluorouracil and leucovorin should be an option for patients with advanced colorectal cancer, but that patients should be vigilantly monitored. They add that “an alternative is the FDA-approved infusional schedule reported by Douillard et al. and described in the irinotecan package insert.”
The letter can be accessed at http://www.nejm.org

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AMMAZZATO dalle cure per il Cancro …..ma non si deve dire…!
Potete fidarvi della chemioterapia per curare il cancro ?

L’ex addetto stampa della Casa Bianca, Tony Snow, è morto nel luglio 2008 all’età di 53 anni a seguito di una serie di trattamenti di chemioterapia per il cancro al colon. Nel 2005 Snow, dopo una diagnosi di cancro, aveva subito l’asportazione del colon ed era stato sottoposto a sei mesi di chemioterapia. Due anni dopo (2007), Snow fu sottoposto ad operazione chirurgica per rimuovere una crescita cancerosa nella zona addominale, in prossimità del punto in cui il cancro si era manifestato in origine. “Si tratta di una patologia del tutto curabile”, gli aveva detto il dott. Allyson Ocean, oncologo gastrointestinale del Weill Cornell Medical College. “Molti pazienti, grazie alle nostre terapie, riescono a lavorare e a vivere una vita qualitativamente normale dopo essere stati curati. Chiunque veda questa situazione come una condanna a morte, si sbaglia”. Ma naturalmente oggi sappiamo che era il Dott. Ocean ad essere mortalmente in errore.

I titoli dei giornali hanno proclamato che Snow è morto di cancro al colon, pur sapendo che egli non aveva più il colon. A quanto pare, il cancro maligno era “tornato” (da dove ?) e si era “esteso” al fegato e ad altre parti del corpo. La verità è che la chirurgia al colon aveva gravemente pregiudicato le normali funzioni di eliminazione delle scorie, sovraccaricando il fegato e i tessuti di materiali tossici. La precedente serie di trattamenti chemioterapici aveva infiammato e danneggiato in modo irreversibile una gran quantità di cellule del suo corpo, oltre a distruggere il suo sistema immunitario.
Una ricetta perfetta per creare nuove forme di cancro.

Ormai incapace di far fronte alle cause del cancro originario (in aggiunta a quelli creati in seguito), il corpo di Snow sviluppò nuove forme di cancro al fegato e ad altre parti del corpo.

I media, ovviamente, insistono nell’affermare che Snow è morto di cancro al colon, perpetuando così il mito per cui sarebbe solo il cancro, e non la cura, ad ammazzare le persone. Pare che nessuno osi sollevare l’importante obiezione che per un ammalato di cancro la guarigione diventa estremamente difficile se si viene sottoposti al sistematico avvelenamento della chemioterapia e a radiazioni letali. Se venite morsi da un serpente velenoso e non prendete un antidoto, non è forse probabile che il vostro corpo venga sopraffatto dal veleno e non riesca più a funzionare ?

Prima che Tony Snow iniziasse i trattamenti di chemioterapia per il secondo cancro al colon, egli appariva ancora forte e in salute. Ma dopo poche settimane di trattamento iniziò a perdere la voce, il suo aspetto divenne fragile, il colorito diventò grigio e perse tutti i capelli. Era stato il cancro a fargli questo ? Certamente no. Il cancro non produce nessuno di questi effetti, è l’avvelenamento chimico a produrli. Egli sembrava ora più malato di una persona morsa da un serpente velenoso.

I media mainstream parlano mai delle schiaccianti prove scientifiche che dimostrano che la chemioterapia produce zero benefici nei cinque anni medi di sopravvivenza dei pazienti malati di cancro al colon ? O di quanti oncologi lottino per i propri pazienti e li difendano contro un trattamento chemioterapico che – loro lo sanno bene – li farebbe morire più in fretta che se non ricevessero nessuna cura ?
Vi fidereste a mettere la vostra vita nelle loro mani sapendo che la maggior parte di loro non prenderebbe neppure in considerazione la chemioterapia se il cancro fosse diagnosticato a loro ?
Cosa sanno, loro, che voi non sapete ? La notizia si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti: i decessi provocati dai medici hanno ormai superato i 750.000 all’anno.
Probabilmente molti dottori non hanno più fiducia in ciò che fanno, e per ottime ragioni.

Molti malati di cancro in questo paese muoiono di chemioterapia… La chemioterapia non elimina il cancro al seno, al colon o ai polmoni. Questo fatto è documentato da oltre un decennio. Nonostante ciò i dottori ricorrono ancora alla chemioterapia contro questi tumori… Le donne ammalate di cancro al seno moriranno probabilmente più in fretta con la chemioterapia che senza“. (Alan Levin, Dottore in Medicina).

Un’indagine del Dipartimento di Oncologia Radiologica del Northern Sydney Cancer Centre, in Australia, sul contributo della chemioterapia ai 5 anni di sopravvivenza di 22 adulti affetti da tumori maligni, ha mostrato risultati stupefacenti: il contributo complessivo della chemioterapia citotossica ai 5 anni di sopravvivenza di questi adulti è stata stimata in percentuale del 2,3 % in Australia e del 2,1 % negli USA. [Royal North Shore Hospital Clin Oncol (R Coll Radiol) 2005 Jun;17(4):294.]

La ricerca è fondata su dati del 1998 del Cancer Registry australiano e dello statunitense Surveillance Epidemiology and End Results. L’attuale tasso medio di sopravvivenza al cancro degli adulti, della durata di 5 anni, è riscontrato in oltre il 60% dei casi in Australia e in misura non inferiore negli USA. A paragone, il contributo della chemioterapia alla sopravvivenza (un mero 2,3 %) non è sufficiente a giustificare le enormi spese che essa richiede e le terribili sofferenze a cui i pazienti vanno incontro a causa dei gravi e tossici effetti collaterali risultanti da questo tipo di trattamento.
Con una miserevole percentuale di successo del 2,3 %, vendere la chemioterapia come trattamento medico (anziché come una truffa) è una delle più gravi azioni fraudolente che si possano commettere. Una normale chemioterapia fa guadagnare all’establishment medico una cifra sbalorditiva, che va dai 300.000 al milione di dollari all’anno; fino ad oggi ha fruttato a coloro che promuovono questa pseudo-cura (che in realtà è veleno) oltre 1 trilione di dollari.
Non c’è da stupirsi che l’establishment medico cerchi di tenere in vita questa truffa il più a lungo possibile.

Nel 1990 il noto epidemiologo tedesco Ulrich Abel, della Clinica dei Tumori dell’Università di Heidelberg, condusse la ricerca più completa mai eseguita sui farmaci chemioterapici. Abel contattò 350 centri medici, chiedendo che gli inviassero tutto ciò che avevano pubblicato sulla chemioterapia nel corso degli anni. Egli esaminò ed analizzò migliaia di articoli scientifici pubblicati sulle riviste mediche più prestigiose. Ad Abel occorsero diversi anni per raccogliere e valutare i dati.
Il suo studio epidemiologico, che fu pubblicato il 10 agosto 1991 su The Lancet, avrebbe dovuto mettere in allarme tutti i dottori e gli ammalati di cancro sui rischi di una delle terapie più comuni utilizzate contro il cancro e altre malattie. Nel suo saggio, Abel giungeva alla conclusione che il tasso complessivo di successo della chemioterapia “lasciava allibiti“.
Secondo la sua ricerca, non esisteva alcuna prova scientifica reperibile in nessuno degli studi esistenti che dimostrasse che la chemioterapia “fosse in grado di estendere in misura apprezzabile la vita dei pazienti affetti dalle forme più comuni di cancro”.

Abel sottolinea che raramente la chemioterapia migliora la qualità della vita. Descrive la chemioterapia come una “devastazione scientifica” e dichiara che nonostante l’inesistenza di prove scientifiche della sua efficacia, né i dottori né i pazienti vogliono abbandonarla. I principali media non hanno mai parlato di questo studio di immensa importanza, il che non è sorprendente visti gli enormi interessi nel settore dei gruppi che sponsorizzano i media, cioè delle compagnie farmaceutiche.
Una recente ricerca ha trovato zero recensioni del lavoro di Abel sulle riviste americane, benché esso sia stato pubblicato nel 1990. Credo che ciò non dipenda dal fatto che il suo lavoro sia poco importante, ma dal fatto che è irrefutabile.

La verità su questo problema sarebbe troppo costosa per le compagnie farmaceutiche ed è divenuta perciò inaccettabile. Se i mass media riferissero la verità, e cioè che i farmaci, inclusi quelli chemioterapici, vengono utilizzati per compiere un autentico genocidio negli Stati Uniti e nel mondo, i loro principali finanziatori (le compagnie farmaceutiche) sarebbero costretti a ritirare la loro pubblicità ingannevole dalle TV, dalle radio, dalle riviste e dai giornali. Ma nessuno di questi gruppi ha voglia di fare bancarotta.

Molti medici si spingono fino al punto di prescrivere farmaci chemioterapici a pazienti con tumori maligni troppo avanzati per un intervento chirurgico, ben sapendo che non ne risulterà alcun beneficio. Eppure essi definiscono la chemioterapia un trattamento efficace contro il cancro, e i loro inconsapevoli pazienti credono che “efficace” sia sinonimo di “curativo”. In realtà i medici si riferiscono alla definizione di farmaco “efficace” data dalla FDA, cioè un farmaco che nell’arco di 28 giorni sia in grado di produrre una riduzione del 50% o più della massa tumorale. Ma dimenticano di dire ai loro pazienti che non esiste alcuna correlazione tra il ridurre un tumore in 28 giorni e il curare il cancro o l’allungare la vita. In altre parole, si può vivere con un tumore non curato altrettanto a lungo di quanto si potrebbe farlo con un tumore ridotto o eliminato dalla chemioterapia (o dalle radiazioni).

La chemioterapia non ha mai dimostrato di avere effetti curativi contro il cancro. Per contro, il corpo è in grado di curarsi da solo, ed è proprio quello che fa sviluppando il cancro. Il cancro è più un meccanismo di guarigione che una malattia. La “malattia” è il tentativo del corpo di curarsi da uno squilibrio sopravvenuto. E in alcuni casi questo meccanismo di guarigione continua a funzionare anche dopo che una persona è stata sottoposta a chemioterapia (e/o radiazioni).
Sfortunatamente, come è stato dimostrato dalle ricerche summenzionate, le possibilità di una completa guarigione si riducono enormemente quando i pazienti vengono trattati con farmaci chemioterapici.

Gli effetti collaterali dei trattamenti sono spesso orribili e fonte di grande sofferenza per i pazienti e per i loro cari, il tutto in nome del trattamento medico affidabile. Benché la cura farmacologica sia somministrata con la promessa di migliorare la qualità della vita dei pazienti, il buon senso ci dice che una medicina che li fa vomitare e perdere i capelli, distruggendo allo stesso tempo il loro sistema immunitario, fa in realtà l’esatto contrario. La chemioterapia può produrre nei pazienti ulcerazioni alla bocca che mettono a rischio la loro vita.
Aggredisce il sistema immunitario, distruggendone miliardi di cellule (globuli bianchi).
I suoi mortali veleni producono infiammazioni in ogni parte del corpo. I farmaci possono produrre ulcerazioni in tutto l’apparato
intestinale. L’effetto collaterale più comune sperimentato dai pazienti in chemioterapia è la completa mancanza di energie.
I nuovi farmaci addizionali che vengono somministrati oggi a molti pazienti possono impedire la percezione di alcuni effetti collaterali, ma non riducono affatto gli effetti spaventosamente distruttivi e soppressivi della chemioterapia in sé. Ricordate che il motivo per cui la chemioterapia riesce a ridurre la massa di alcuni tumori sta nell’immensa distruzione che provoca nel corpo.

Se siete ammalati di cancro, forse penserete che il sentirsi stanchi sia un effetto della malattia.
In realtà raramente è così. Il sentirsi insolitamente stanchi è più spesso dovuto all’anemia, che è un comune effetto collaterale di molti farmaci chemioterapici. Tali farmaci possono ridurre drammaticamente i vostri globuli rossi, e ciò riduce la disponibilità di ossigeno a 60-100 trilioni di cellule del vostro corpo. Potete sentire letteralmente l’energia che viene risucchiata da ogni vostra cellula, una specie di morte fisica senza morte. L’affaticamento da chemio  ha un impatto negativo sulle attività quotidiane dei pazienti nell’89% dei casi. Senza energia non può esservi gioia né speranza e tutte le funzioni corporee ne risentono.

Un effetto collaterale a lungo termine è che i corpi di questi pazienti finiscono per non rispondere più nemmeno ad approcci curativi nutrizionali o di rafforzamento immunologico. Tutto questo contribuisce a spiegare il motivo per cui gli ammalati di cancro che non si sottopongono a nessun trattamento hanno un tasso di guarigione quattro volte più alto di coloro che si sottopongono a cura. La cosa triste è che la chemioterapia non è curativa per il 96-98% delle tipologie di cancro.
Prove certe (per la maggioranza delle casistiche di cancro) che la chemioterapia abbia una qualsiasi influenza positiva sulla sopravvivenza o sulla qualità della vita, semplicemente non esistono.

Presentare la chemioterapia come una cura contro il cancro è a dir poco ingannevole. Con i danni permanenti che produce al sistema immunitario e ad altre importanti parti del corpo, la chemioterapia è diventata una delle principali cause di malattie da trattamento, come malattie cardiache, epatiche, intestinali, immunitarie, infezioni, danni cerebrali, disturbi da stress doloroso e invecchiamento precoce.

Prima di rassegnarsi ad essere avvelenati, gli ammalati di cancro dovrebbero porre domande precise ai loro medici e chiedere che gli vengano mostrate ricerche o prove in grado di dimostrare che una riduzione della massa tumorale si traduca realmente in aumento della speranza di sopravvivenza. Se vi diranno che la chemioterapia è la vostra migliore chance di sopravvivenza, saprete che vi stanno mentendo o che sono semplicemente disinformati. Come è chiaramente dimostrato dalla ricerca di Abel, non esiste nessuna prova di questo genere in tutta la letteratura medica.
Assoggettare i pazienti a chemioterapia li priva della possibilità di cercare o di rispondere ad una cura reale ed è un atto meritevole di azione penale.

(Il libro di Andreas Moritz “Il cancro non è una malattia – è un meccanismo di sopravvivenza spiega quali siano le vere cause del cancro e come eliminarle”. E’ reperibile presso www.ener-chi.com e www.amazon.com ).
Versione originale: Andreas Moritz – 18/08/08 – Fonte: www.naturalnews.com
Link: http://www.naturalnews.com/023689.html  –  23.07.08
Versione italiana:
Fonte: http://blogghete.blog.dada.net + Link: http://blogghete.blog.dada.net/archivi/2008-08-11
11.08.08 – Traduzione a cura di Gianluca Freda
Tratto da: ariannaeditrice.it

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RADIOTERAPIA

Le radiazioni ionizzanti utilizzate in radioterapia sono in grado di danneggiare il DNA del tessuto bersaglio.
Le cellule tumorali sono, in genere, scarsamente capaci di riparare i propri danni e quindi vanno in contro a morte cellulare.
Per risparmiare tessuti sani, ad esempio pelle o organi che la radiazione deve superare per arrivare al tumore, i fasci delle radiazioni vengono sagomati e rivolti da diverse angolazioni, intersecandosi nel centro della zona da trattare, dove perciò vi sarà un quantitativo di dose assorbita totale superiore che nelle parti adiacenti.

Quindi l’esposizione a irradiazioni ionizzanti come i raggi X e similari utilizzati anche nella Radioterapia, anche se  a basso livello di intensita’, può indurre “stress” cronico ossidativo e nitrosativo e quindi danneggiare i mitocondri cellulari (mitocondriopatia).
Questo “stress” può causare danni irreversibili al DNA mitocondriale (esso è dieci volte più sensibile allo stress ossidativo e nitrosativo del DNA nel nucleo della cellula).
Il DNA mitocondriale non è riparabile a causa del suo basso contenuto di proteine istoniche, pertanto eventuali danni (genetici o altro) si possono trasmettere a tutte le generazioni successive attraverso la linea materna.

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