Il Bosone di Higgs

Scienziati del Cern esultano: “Scoperta la ‘particella di Dio'”

Nella foto dal sito del Cern il fisico Peter Higgs, il ‘papà’ del bosone che porta il suo nome
ultimo aggiornamento: 04 luglio, ore 16:38
Roma – (Adnkronos/Ign) – I ricercatori hanno scoperto il bosone di Higgs (VIDEO), la particella prevista 48 anni fa che spiega come mai tutte le cose nell’universo hanno una massa. Scoperta realizzata dai due esperimenti di punta di Lhc, Atlas e Cms. Il margine di sicurezza dei dati mostrati dal Cern è pari al 99,999%. Higgs (nella foto) in lacrime: “Mai stato così felice”. Ferroni (Infn): “Un passo gigantesco per capire l’Universo”

Roma, 4 lug. (Adnkronos/Ign) – Gli scienziati del Cern esultano, praticamente hanno scoperto il bosone di Higgs, la ‘particella di Dio’ che spiega come mai tutte le cose nell’universo hanno una massa, la particella che mancava per capire come e’ fatto l’universo secondo il modello Standard concepito dai fisici.
L’annuncio e’ stato dato questa mattina dal Cern e la scoperta e’ stata realizzata dai due esperimenti di punta di Lhc, Atlas e Cms. Il margine di sicurezza dei dati mostrati oggi dal Cern e’ pari al 99,999%. Insomma X e’ stato trovato. L’annuncio del Cern arriva in apertura del maggiore congresso di fisica delle particelle che prende l’avvio oggi a Melbourne, in Australia.
Nella sala delle grandi occasioni, gli scienziati del Cern di Ginevra hanno ascoltato le parole di Fabiola Gianotti, la responsabile dell’esperimento Atlas all’interno di Lhc che, con Joe Incandela, numero uno dell’esperimento Cms, ha di fatto annunciato al mondo la scoperta dell’elusivo bosone di Higgs. Una caccia che andava avanti da 50 anni. “Abbiamo osservato nei nostri dati chiari segnali di una nuova particella, al livello di 5 sigma, nella regione di massa intorno ai 126 GeV” dice Gianotti. E per 5 sigma i fisici intendono una percentuale di certezza pari al 99,999%. Anche lo champagne e’ pronto per festeggiare quella che per molti e’ la piu’ grande scoperta scientifica degli ultimi 100 anni.
“I risultati sono preliminari ma il segnale a 5 sigma intorno ai 125 GeV che abbiamo visto e’ incredibile. E’ l’indizio di una nuova particella” afferma Joe Incandela, responsabile dell’esperimento Cms che, pur mantenendo ancora un velo di cautela, aggiunge secco: “Sappiamo che deve essere un bosone ed e’ il bosone piu’ pesante che abbiamo mai visto”. Incandela sottolinea che le ricerche continueranno, certo, perche’ “le implicazioni” di questa scoperta “sono assolutamente significative” motivo per “essere estremamente diligenti in tutte le nostre verifiche e studi” aggiunge ancora lo scienziato. Ma il dado e’ tratto.
“E’ difficile non esultare con questi risultati” dice il direttore della Ricerca e Computing del Cern, Sergio Bertolucci, il fisico italiano a capo di tutte le ricerche del centro di fisica nucleare di Ginevra. I risultati diffusi oggi dal Cern sono stati definiti preliminari ma hanno un sapore davvero forte per il progresso della scienza. “I dati sono basati su studi realizzati nel 2011 e nel 2012 che sono ancora sotto analisi e la pubblicazione dei risultati di queste ricerche e’ attesa per la fine di luglio” spiega il Cern che ha scelto di rendere pubblici i risultati oggi proprio mentre anche oltreoceano la comunita’ dei fisici che lavora all’acceleratore di particelle Tevatron nell’Illinois, in Usa, ha annunciato di avere a sua volta scoperto una particella che coincide con le caratteristiche di Higgs. La certezza dell’osservazione dei fisici del Tevatron e’ pari al 90%. Cosi’ il Cern, forte del suo 99,999% ha deciso di non aspettare oltre.
Ad ascoltare i risultati della ricerca, in lacrime per la commozione, c’era oggi anche il fisico Peter Higgs, il ‘papa” del bosone che porta il suo nome. Higgs. Questo è davvero un giorno speciale per lui. “Mai stato cosi’ felice” ha sussurato lo scienziato davanti alla standing ovation che la comunita’ del Cern gli ha tributato.
Membro della Royal Society inglese, Peter Higgs, classe 1929, e’ principalmente noto per la proposta avanzata negli anni Sessanta, all’interno della teoria elettrodebole, che mira a spiegare l’origine della massa della particelle elementari in generale e dei bosoni W e Z in particolare.
Il noto “Meccanismo di Higgs” ha predetto l’esistenza di una nuova particella subatomica denominata appunto bosone di Higgs, e ormai universalmente nota col soprannome di “Particella di Dio”. Con la scoperta di oggi, il meccanismo di Higgs viene ratificato come importante ingrediente del Modello standard.
Higgs ha elaborato la sua teoria nel 1964 mentre passeggiava per le colline scozzesi, quando all’improvviso e’ corso in laboratorio dichiarando di aver maturato “one big idea”, una grande idea. Higgs, pur dichiaratamente ateo, sembra si sia sia dispiaciuto del soprannome ‘particella di Dio’ dato alla ‘sua’ creatura in quanto lo scienziato avrebbe paura che questa definizione possa in qualche modo offendere le persone religiose.
Si prevedeva che il Large Hadron Collider, il piu’ grande acceleratore di particelle mai costruito al mondo, inaugurato al Cern di Ginevra nel settembre 2008 e che, per inconvenienti tecnici, ha iniziato a fornire dati dal novembre 2009, potesse essere in grado di verificare l’esistenza del bosone di Higgs.
Oggi e’ dunque arrivata la conferma che l’intuizione di Higgs e’ una realta’ e il papa’ della particella di Dio e’ a Ginevra per raccogliere l’abbraccio della comunita’ scientifica considerata tra le piu’ forti e importanti del mondo. Per il suo notevole contributo alla fisica teorica, Peter Higgs e’ stato decorato numerose volte con premi e riconoscimenti, tra i quali la medaglia Dirac e il premio Wolf per la Fisica.

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