Follie giapponesi. Miliardi per le Olimpiadi di Tokyo, solo milioni per Fukushima

fukushima e le olimpiadi di TokyoSono pazzi questi giapponesi. Invece di pensare a Fukushima, il mostro imbizzarrito che spara radioattività nell’oceano Pacifico (la paura ha già raggiunto Hawaii e Stati Uniti), fanno i salti di gioia perchè il Comitato olimpico internazionale ha scelto Tokyo come sede delle Olimpiadi 2020.

Naturalmente la cosa costerà qualche stramiliardo. Il Giappone ha promesso l’equivalente di 360 milioni di euro circa (milioni, non miliardi) per mettere in sicurezza Fukushima, e il primo ministro giapponese Abe ha personalmente garantito che Fukushima non costituisce una minaccia per Tokyo, situata a soli 200 chilometri di distanza e anch’essa affacciata sul Pacifico.

Ora, ammesso e non concesso che i 360 milioni (milioni, non miliardi) bastino per mettere in sicurezza Fukushima, vogliamo fare un po’ di conti in tasca al Giappone e vedere come potrebbe spendere assai meglio i miliardi? Per la gente, la salute, l’agricoltura, la pesca e tutto ciò che è stato compromesso dal disastro nucleare.

Tanto per cominciare, la salute. Chernobyl insegna: quando un reattore nucleare va in meltdown (e a Fukushima ci sono tre indomabili reattori in meltdown) il rischio statisticamente più rilevante è rappresentato dal cancro alla tiroide nei bambini e nei ragazzi.

Secondo le ultime notizie, su circa 360.000 under 18 nella prefettura di Fukushima solo la metà è stata sottoposta a controlli (gli altri si mettano in coda, ecchediamine!); 12 bambini sono risultati malati, altri 15 sono stati giudicati ad alto rischio di sviluppare la malattia. Comunque gli screening governativi sono considerati così carenti che ne vengono organizzati altri attraverso raccolte fondi privati: e in questo caso alle famiglie viene fornita tutta la documentazione dell’ecografia. Come se in tutto il mondo, quando vai dal medico con il referto di un esame, lui non ti chiedesse per prima cosa i referti degli esami precedenti.

Inoltre, quasi tutti coloro che lavorano alla decontaminazione di Fukushima – rischiano la vita per la salute degli altri – se vogliono sottoporsi a controlli medici devono pagarseli da sè.

E i pescatori di Fukushima? Il loro lavoro non esiste più (campano di sussidi) e la Corea ha deciso di bloccare le importazioni di pesce da otto prefetture del Giappone. Gli sfollati e i contadini, poi! Le città fantasma, i campi dove cresce il riso anche se non è permesso abitare in zona. Magari investire qualche soldino per la conversione in coltivazioni no food? Così, giusto per non costringere la gente a tenere un contatore Geiger in cucina…

Invece no. Il Giappone ha accantonato l’equivalente di 2,58 miliardi di euro per la Tokyo olimpica; la città prevede di aggiungere 3,6 miliardi di euro per costruire stadio e infrastrutture. Organizzare i Giochi di regola costa ben più di quanto inizialmente preventivato: molte città olimpiche si trovano tuttora con fior di debiti sul groppone.

Mai dimenticarsi che kamikaze è un vocabolo giapponese. Buon harakiri, Giappone.

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