Fidenato punta i piedi. Oggi il suo mais Ogm doveva essere distrutto ma è ancora lì

mais ogm

Prosegue all’insegna del “può accadere solo in Italia” la telenovela del mais Ogm Mon 810 della Monsanto che cresce nei campi del Friuli. Ultimi sviluppi: con circa un anno di ritardo, il Governo ha finalmente approvato le sanzioni per la violazione del decreto interministeriale del 2013 che vieta di seminare mais Mon 810: in mancanza di pene per i trasgressori, il decreto interministeriale era come se non esistesse. Parallelamente la Regione Friuli Venezia Giulia ha inviato a Giorgio Fidenato – il proprietario dei campi di mais Mon 810 – l’ordinanza in base alla quale oggi il mais Ogm avrebbe dovuto essere distrutto.

Eppure il mais è ancora lì. Fidenato ha presentato ricorso al Tar, tribunale amministrativo regionale. La giustizia italiana non è solitamente fulminea nelle sue decisioni… Fra una quindicina di giorni il mais Ogm comincerà a fiorire e il polline potrà causare la contaminazione degli adiacenti campi di mais convenzionale. Fidenato ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni seminerà di nuovo mais Ogm.

Ordine cronologico degli eventi. Il 24 giugno, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che, fra l’altro, rende soft la bonifica dei siti militari e permette alle grandi aziende di inquinare di più. Il Parlamento dovrà approvare il provvedimento entro il 23 agosto (potrà anche modificarlo), pena la decadenza: ma per intanto il decreto è in vigore. L’articolo 4, comma 8, di quello stesso decreto legge stabilisce le sanzioni per chi semina Mon 810: reclusione da 6 mesi a tre anni, multa da 10.000 a 30.000 euro, obbligo di distruggere i campi e di realizzare “misure di riparazione primaria e compensativa”. Il 26 giugno l’assessore all’Agricoltura del Friuli ha firmato l’ordinanza che imponeva a Fidenato di distruggere entro cinque giorni i suoi campi di mais Ogm Mon 810.

Subito dopo l’ordinanza è stata notificata a Fidenato, che ha annunciato: presenterò ricorso e seminerò subito altro mais Ogm. E infatti poche ore fa su Il Gazzettino è uscito un articolo di cui si possono leggere gratuitamente solo titolo e primissime righe: Fidenato ha effettivamente presentato ricorso al Tar e i suoi campi sono sorveglianza. Evidentemente – aggiungo – vuole impedire che vengano danneggiati dagli attivisti No Ogm.

E adesso cosa accadrà? Lo ha già detto qualche giorno fa al Fatto Quotidiano “lo staff” dell’assessore all’Agricoltura del Friuli: la Regione può solo notificare a Fidenato l’ordinanza di distruggere i campi; se egli non esegue, “non possiamo intervenire direttamente”. Dunque il mais Ogm è ancora lì e ci rimarrà fino a data imprecisata. Alla faccia di chi costruisce un piccolo pollaio abusivo per le quattro galline di casa e viene costretto dal Comune a demolirlo entro trenta nanosecondi.

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