Dosi minime di pesticidi fanno perdere la bussola agli insetti. Il caso delle formiche

dosi sub letali di neonicotinoidi e fornicheSe manca ancora la prova che l’agrochimica e i pesticidi stanno alla natura come un elefante imbizzarrito sta ad un negozio di cristalleria, eccola: un ricercatore della Victoria University di Wellington ha dimostrato che due specie di formiche cambiano comportamento quando sono esposte a dosi minime e non letali di insetticidi neonicotinoidi, i più usati in agricoltura.

Non muoiono, no no (del resto, non hanno ricevuto dosi mortali di insetticida) ma – per così dire – perdono la bussola: diventano remissive oppure immotivatamente aggressive. Così immotivatamente aggressive da trasformarsi in formiche kamikaze anche quando non è proprio il caso.

Un attimo di pausa. Pensate agli altri dimostrati effetti collaterali delle dosi non letali di pesticidi, neonicotinoidi e non solo, su insetti, animali acquatici, persino sugli uccelli. Pensate che l’Ue ha limitato l’uso di alcuni comunissimi insetticidi per contrastare la scomparsa delle api. Ok, adesso veniamo agli insospettati effetti speciali che gli insetticidi neonicotinoidi producono sulle formiche.

La ricerca è stata pubblicata due giorni fa sulla prestigiosa rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B; l’autore si chiama Rafael Barbieri e ha preso in esame il comportamento della tipica formica neozelandese (la Monomorium antarcticum) e di una formica originaria dell’Argentina arrivata in Nuova Zelanda come “specie aliena” ed invasiva, la Linepithema humile.

Quando tutte e due le specie sono state sottoposte a dosi minime di insetticidi neonicotinoidi, la prole delle formiche argentine si è notevolmente ridotta e le formiche neozelandesi si sono dimostrate meno aggressive nei confronti delle rivali argentine, anche se le loro chanches di sopravvivenza negli scontri diretti non sono diminuite.

Però le argentine esposte a neonicotinoidi si sono inoltre dimostrate straordinariamente aggressive nei confronti delle neozelandesi non esposte in alcun modo a queste sostanze: così aggressive da mettere a repentaglio la loro stessa vita e da veder ridotte le possibilità di sopravvivenza. Sono diventate appunto inutilmente formiche kamikaze.

C’è anche stato l’esperimento inverso: formiche native neozelandesi esposte a basse dosi di neonicotinoidi contro formiche argentine non esposte. In questo caso le argentine si sono dimostrate meno aggressive nei confronti delle rivali, ma sono sopravvissute meglio ai duelli.

Risultato. Minime dosi di neonicotinoidi modificano il comportamento degli insetti. E le minime dosi – aggiungo io – sono quelle che rimangono nell’ambiente, che finiscono nei corsi d’acqua, che si possono trovare nelle adiacenze dei campi sottoposti a trattamento insetticida. Minime dosi modificano i delicati equilibri della natura e le interazioni fra specie diverse di insetti.

Si suole dire che, se sparissero le api, anche il genere umano sparirebbe nel giro di pochi anni. Ma quanto durerebbe un mondo senza insetti, quanto potrà durare un mondo in cui il comportamento degli insetti è scombussolato?

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