Costruire un forno in terra cruda con mani e piedi

Passo passo tutte le istruzione per costruire un vero forno con poca spesa

Andrea Magnolini e Lorenza Garau

Qualcuno alle nove è già arrivato: vestiti comodi da sporcare, macchina fotografica, curiosità negli occhi e fogli e penna in tasca per appuntarsi tutti i segreti della lezione. Ma la lezione entrerà nei fogli bianchi dalle mani e dai piedi. Ecco, ormai ci sono tutti. Si forma un bel cerchio di dodici sconosciuti, arrivati qui da posti diversi, vicini e lontani, misteriosamente attratti da questo corso di autocostruzione di un forno in terra cruda, che, come scopriranno fra poco, è più che altro un cantiere. Ci sono donne e uomini, un giovane studente e un pensionato, una mamma disoccupata, un professore universitario, un giocoliere, un’architetta e un muratore, un’artigiana che gira per mercatini, un ingegnere e un impiegato, una maestra e una sarta. Un bel gruppetto di amici o di persone interessate è il primo ingrediente fondamentale per la realizzazione di un forno. 

Procurarsi gli ingredienti 

Ci mettiamo subito all’opera, iniziando a recuperare con secchi e carriole la nostra preziosissima materia prima: la terra del giardino. È un materiale naturale, gratuito, riciclabile e reperibile “a km zero”, nel proprio giardino o in un campo vicino; anche chi non possiede della terra non ha difficoltà a trovare gratuitamente nelle vicinanze le 7 o 8 carriole di materia prima necessarie per il forno. C’è bisogno di terra senza sostanza organica, dunque si escludono i primi 30 cm superficiali. La terra inoltre deve essere ricca di argilla, che la rende appiccicosa quando è bagnata e molto dura quando si secca. Per capire se la terra del proprio giardino è adatta alla costruzione di un forno si possono fare dei semplici test: si impastano dei dischetti di terra pura e di terra con l’aggiunta di differenti proporzioni di sabbia, che serve a smagrire l’impasto. Si fanno seccare i dischetti all’ombra così da poter valutare qual è l’impasto migliore, che è quello che non fa crepe e non si sbriciola. I dischetti meglio riusciti si cuociono, così da verificare che la terra scelta sia anche resistente alle temperature e che non contenga minerali che provocano crepe e rotture con il calore. 

Preparare le fondamenta del forno 

Una volta estratta la terra necessaria, la stendiamo per bene sopra a un telo impermeabile, togliendo tutti i sassi e sassolini presenti. È possibile anche preparare la terra prima, setacciandola da secca oppure dopo averla sciolta in acqua. Sul telo aggiungiamo della sabbia fine da fiume, con la giusta proporzione scoperta con il precedente test dei dischetti. Meglio evitare la “sabbia da frantoio”, un macinato di calcinacci che contiene anche cemento, vernici, colle e materiali poco salutari. A questo punto iniziamo a impastare con una betoniera del tutto speciale: i piedi. Qualcuno si toglie subito scarpe e calze entusiasta, qualcuno è un po’ reticente, ma alla fine pochissimi restano attorno a guardare. Poi si aggiungono l’acqua, la paglia, le chiacchiere e la musica e l’impasto funziona sempre meglio. Anche i bambini si uniscono ai giochi: è divertente, non ci sono materiali tossici o pericolosi e la terra si lava da qualunque cosa. La base per il forno e la tettoia sono già stati preparati dai padroni di casa. La base, che dev’essere di un’altezza che sia comoda per le infornate, può essere costruita in muratura, con sassi a secco oppure ottenuta sfruttando un pendio, con un piano a bolla fatto preferibilmente di calce e sabbia. La tettoia è essenziale: la terra sotto le piogge e le intemperie si scioglie. 

Il piano di cottura e la cupola 

Sulla base del forno iniziamo a costruire il piano di cottura, incollando mattoni refrattari con una “colla” ottenuta dall’impasto della terra argillosa setacciata fine con sabbia da 1 mm. Si potrebbero usare anche dei mattoni vecchi (quelli moderni estrusi si sfogliano con il calore), anche se è più difficile livellarli bene. La misura del forno deve essere proporzionata alle proprie esigenze: in un forno grande si possono cuocere tante cose contemporaneamente, ma c’è anche bisogno di più legna e di più tempo per scaldarlo. I nostri abili piedi continuano a lavorare, dando all’impasto una consistenza omogenea e morbida, così che sia quasi pronto per costruire la cupola. Intanto una piccola squadra, armata di forbici da potatura, si reca nel boschetto vicino a recuperare una trentina di polloni di nocciolo e altri rami flessibili. Ci servono per costruire una cupola intrecciata, su cui verrà modellata la volta di terra. Altre tecniche per la realizzazione della volta possono essere la centina di legno, il cumulo di sabbia o l’utilizzo diretto di mattoni crudi secchi.

Ora tante mani si mettono all’opera e in poco tempo la cupola del forno è finita, e con lei anche la nostra prima giornata di lavoro. Il gruppetto si scioglie, e ognuno si muove verso casa o verso il suo alloggio per questa notte, tutti stanchi e con ancora addosso terra e sorrisi. 

Rifinire i dettagli 

Il giorno successivo i lavori riprendono con entusiasmo. Facciamo la bocca del forno, l’“anticamera” della bocca e lo sfiato per il fumo. Si potrebbe anche mettere una canna fumaria, soprattutto se il forno si trova dentro a una stanza o sotto una tettoia un po’ chiusa. Poi prepariamo un altro impasto con più sabbia e molta più paglia, in modo da ricoprire la prima cupola con uno strato leggero e isolante di circa 8 cm. 

E ora è il momento della fantasia per completare il forno… I grandi si vergognano sempre un po’, ma poi qualcuno si fa coraggio e saltano fuori fogli con disegni e schizzi, da cui escono animali, oggetti, forme astratte e persino personaggi dei cartoni animati. La terra è un materiale fantastico, che permette di essere modellato con la fantasia per creare un forno dalle forme inaspettate. Inoltre la terra “perdona” sempre: ogni sbaglio può essere aggiustato e con un po’ d’acqua si possono rimodellare le imperfezioni.

Tutti si affaccendano attorno all’opera d’arte, chi a modellare, chi a controllare da lontano la forma e la simmetria, chi a fare decorazioni con pezzetti di vecchie piastrelle. E poi per decorare si possono utilizzare anche i colori, naturali, atossici e che non sbiadiscono, offerti sempre dalla nostra terra. Di terra infatti non ce n’è una sola: anche nell’arco di pochi chilometri cambia consistenza e colore, quindi si può raccogliere un’intera tavolozza dalle infinite sfumature di grigio, giallo, rosso, bianco, ocra, viola e marrone. 

Poca spesa e molta soddisfazione

Gli ultimi ritocchi e il forno è finito. Ci sono voluti due giorni di lavoro e allegria, ventiquattro mani e piedi disposti a mettersi in gioco e sporcarsi con la terra, una cinquantina di mattoni refrattari e altri laterizi per il piano di cottura, un ballino di paglia, 30 rami flessibili freschi, circa 0,5 m3 di sabbia fine da fiume, 7 carriole di terra e un po’ d’acqua. Spesa totale: 60/100 euro per i materiali e qualche piatto di pastasciutta per alimentare la “betoniera”. Per la base e la tettoia la spesa varia a seconda di come si decide di costruirle. Il nostro lavoro si conclude gustando insieme delle ottime pizze: è la prova che il “nostro” forno funziona davvero. Dopo aver cotto pizze, focacce e pane azzimo si possono togliere le braci e continuare a cuocere infornando pane, torte, grissini, verdure e poi ancora frutta e pomodori da seccare. Una volta acceso si può sfruttare tutto il calore e le varie temperature per cuocere molte cose. Per questo l’ideale è avere un forno da condividere con i vicini, un “forno di condominio”, attorno a cui trovarsi insieme con le proprie cose da cuocere.

Il forno ci regala le ultime pizze, e poi ognuno si prepara per tornare a casa. Alcuni si costruiranno il proprio forno a casa, qualcuno si cimenterà a mettere in pratica le cose imparate, una buona parte si porta a casa appunti e conoscenze che in qualche modo torneranno utili, ma certamente tutti abbiamo passato due belle giornate insieme, provando la soddisfazione di “fare tutto con niente”. Fa molto bene ogni tanto sporcarsi di terra, ricordandosi che la natura attorno a noi offre la maggior parte delle cose di cui abbiamo bisogno e riscoprendo quei preziosi e semplici segreti e quegli equilibri tra uomo e ambiente che oggi forse sfuggono un po’. 

 

Corso pratico di costruzione di un forno in terra cruda con Andrea Magnolini

29–30 settembre 2012 dalle 9:30 alle 18:00 Fattoria dell’Autosufficienza, Loc. Paganico, Bagno di Romagna (FC) 

Una volta appresa la tecnica, costruirsi un forno in terra cruda è molto economico: bastano 5 persone per costruirlo in due giorni con un costo che varia dai 5 ai 40 euro. Apprenderai le abilità necessarie a realizzare forni naturali, robusti e longevi in pochi passi. 

Imparerai a conoscere la tua terra. Ogni terra contiene una parte variabile di argilla, una di limo, una di sabbia e una di humus. Con pochi e semplici test potrai verificarla e correggerla per renderla adatta per la costruzione e l’intonaco, impastando con i piedi e le mani. 

Imparerai a costruire la base per la cottura in mattoni refrattari o in vecchi mattoni di terracotta, che non si sfaldano col calore a differenza di quelli moderni. 

Imparerai le tecniche per fare la cupola. 

Imparerai a rifinire la terra con forme morbide, simpatiche e dall´aspetto accogliente, sia per te che lo vivi tutti i giorni che per i tuoi ospiti che ne rimarranno incantati. 

Il secondo giorno faremo insieme una cottura razionale settimanale dove, a seconda della temperatura e del suo lento calare, si cuoceranno in successione con un solo carico di legna pizza, focacce, torte, biscotti, pane (10-15 kg) e si potrà essiccare la frutta e/o i pomodori.

Saranno date inoltre tutte le istruzioni per poter cuocere una volta che il forno si asciuga completamente: imbiancatura della cupola, le braci, prove per la temperatura ecc. 

Per maggiori informazioni

Lorenza Garau È geografa, esperta del viaggiare con lentezza e di intrecci. Nativa di Milano, ma adottiva di Bologna, ha lavorato con i fiori e la terra, con i bambini e le scuole, con la fattoria e l’educazione ambientale. Le piace viaggiare, su strade poco battute e non impacchettate, a piedi, in bicicletta, in autostop, gustandosi i regali della Strada, la bellezza degli incontri, la profondità della lentezza, la fiducia nell’imprevedibilità del viaggio. Per info e contatti: http://www.passileggerisullaterra.it.

Andrea Magnolini Pedagogista, educatore ambientale, esperto di costruzioni naturali, artigiano, Andrea Magnolini ha trascorso una bella infanzia in campagna fra i campi e il bancone degli attrezzi del padre. Oggi vive in provincia di Bologna. Da sempre è interessato a come le persone imparano e all’apprendimento in generale. Negli ultimi tempi è impegnato a trasmettere ciò che ha imparato e sperimentato a sua volta. Tiene regolarmente corsi sulla realizzazione di strutture in salice vivente, orti biologici scolastici, spazi naturali di gioco per bambini, cesti e intrecci decorativi, forni in terra cruda, stufe in muratura e bioedilizia ruspante. Per info e contatti: http://www.passileggerisullaterra.it.

Fonte: viviconsapevole.it

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