La Causa di Tutte le Malattie

causa di tutte le malattieE’ possibile che il titolo di questo articolo sia inflazionato, ma il contenuto certamente no, il punto di vista con cui lo scrivo include argomenti che di solito vengono trattati separatamente o in forme che li rendono di nessuna utilità.

Ogni malattia ha la sua propria descrizione, i suoi propri sintomi, la sua durata media, il modo o i modi con cui la si prende, la fascia di età che colpisce, la sua gravità o meno, la sua classificazione come infettiva o meno, l’area del corpo dove si manifesta, lo specialista che se ne deve occupare, chi ha scoperto quella malattia, i farmaci che dovrebbero curarla e tutte le altre caratteristiche di cui puoi diventare dotto leggendo la singola voce in una delle tante enciclopedie mediche spesso vendute casa per casa da venditori a porta porta. Ma anche nei libri di testo universitari, c’è ben poca differenza.

A tali raccolte di caratteristiche viene appioppata un’etichetta, un nome con il quale verrà da lì in poi identificata come singola entità, con la sua propria particolare personalità. Diventa viva.

Può diventare rara, incurabile o senza cura, degenerativa, debilitante, pandemica, spaventosa, terrificante, un vero mostro.

Nel nome di ognuna può essere creata un’associazione per raccogliere fondi per combatterla, per sovvenzionare la ricerca, per dare altri soldi alle case farmaceutiche perché trovino la formula per creare la pillola magica che sconfiggerà la malattia a cui fanno capo. Alcune hanno ormai decenni di vita, la cura non l’hanno mai trovata, ma continuano a spillare denaro agli ingenui. Spesso sono il rifugio per ex ministri della salute protagonisti di scandali riguardanti favori fatti a case farmaceutiche approvando a pagamento leggi ad esse favorevoli, e contrarie alla salute e al portafogli dei cittadini. Di solito sono presidenti o segretari di tali associazioni, gruppi di facciata delle case farmaceutiche e sportelli di raccolta del denaro per ricerche non ben definite e per pagare spettacoli in ambito natalizio che coinvolgono i personaggi noti della TV che spesso si presentano come testimonial per dire: ”Lo fatto anch’io, fallo anche tu!”

Siamo tutti più buoni a Natale. Mi vien da ridere, perché dovremmo essere più buoni a Natale? E dopo le feste ritorniamo ad essere i cattivi di sempre?

Ritornando alle malattie, prendi un’enciclopedia medica di 24 volumi, metti i volumi in fila sulla tua scrivania, guardali bene e pensa che tutto quello che c’è dentro è pura fantasia. Nozionismo inutile e ingannevole. Ma su quelle fantasie poggia un impero che coinvolge la vita in ogni aspetto delle attività umane di ogni singola persona del pianeta.

Non sto dicendo che vi siano bugie nel senso più stretto della parola. Se leggi una definizione per esempio di necrosi, la descrizione sarà ineccepibile. Troverai anche l’attribuzione a delle cause secondarie. Quello che mancherà sarà la causa primaria, e questo rende impossibile la definitiva soluzione di tale condizione che non sia la mera soppressione del sintomo.

In quei volumi vengono descritti i vari organi di un corpo umano e le loro funzioni, le alterazioni di tali organi e lo squilibrio delle loro funzioni a seguito di una o l’altra malattia.

Quello che non troverai in tutti quei volumi è la causa di tutte quelle malattie, se non delle cause susseguenti, secondarie, che una volta “risolte” si ripresenterebbero comunque in qualche altra forma o in qualche altra parte del corpo.

E’ come attribuire l’infezione, che si è formata intorno a una spina nella pianta del piede, a dei microrganismi presenti nell’area, senza prendere in minima considerazione la spina.

E’ vero, quei microrganismi producono il rossore e il pus, tipici sintomi dell’infezione, ma non sarebbero lì se non ci fosse una spina in primo luogo.

I microrganismi sono la causa secondaria, la spina la causa primaria. Non considerare la spina è ignoranza o malafede.

L’esempio si spiega da sé ed è banalissimo. Tuttavia è quello che avviene nel mondo della scienza medica e di tutto quanto le fa da corollario.

La causa primaria viene omessa, perché una volta risolta l’impero che poggia sulle fondamenta della sua negazione crollerebbe.

La maggior parte degli esseri umani sono resi schiavi dal modo di intendere la malattia imposto dall’establishment medico scientifico. E a questo va aggiunta la disinformazione messa in atto da altri poteri.

Potresti spaventare a morte una persona se ti inventassi un nome di malattia facendo un mix di termini latini di parti del corpo e di alterazioni di funzioni e le dicessi che lui o lei, in base ai sintomi che hai riscontrato, ha quella malattia, e che deve subito sottoporsi a terapia per evitare il peggio.

Ed proprio quello che succede, l’unica cosa vera sono i sintomi che la persona sta sperimentando, ai quali chiunque potrebbe dare un suo nome personalizzato, e se avesse sufficiente autorità verrebbe incluso nel database delle nuove malattie. E poi si potrebbe fare un’associazione per raccogliere i fondi per trovare la cura.

Spesso sono tormentato dalla solita domanda che mi viene posta nelle numerose email che ricevo.

Il testo più o meno è sempre lo stesso: “Sono affetto da …, sto prendendo il …, il medico mi ha detto che …, vorrei sapere se la dieta senza muco mi può far guarire senza farmaci dalla …..”

Quello che cambia è il nome della malattia e dei farmaci.

Purtroppo è una domanda a cui non posso rispondere perché è mal posta.

Sia che risponda “Sì” o che risponda “No”, potrebbe essere vero in ogni caso.

Cercherò di rispondere quindi con questo articolo, non perché mi sia stancato di rispondere a persone che cercano aiuto, ma per estendere l’argomento in modo da aggiungere altra comprensione. Il “tormento” a cui mi riferisco un po’ più sopra è perché sul momento non mi è possibile dare una risposta che possa essere veramente utile a risolvere il problema,

Arnold Ehret, era arrivato alla soluzione già all’inizio del 1900, e nel suo libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” dà la sua risposta lapidaria subito all’inizio: “Ogni malattia, non importa sotto quale nome sia conosciuta dalla Scienza Medica, è COSTIPAZIONE”.

Nel libro viene spiegato che questa costipazione, che va intesa nel senso più ampio del termine includendo l’ostruzione di ogni sistema del corpo, deriva dall’innaturale alimentazione e stile di vita attuali della razza umana.

E’ la verità, e se l’uomo di oggi fosse l’Uomo, Completo, Integro, Totale insomma se fosse UNO, intendendo per UNO l’insieme di tutto ciò che costituisce un intero completo di tutte le sue parti nessuna esclusa, leggere le prime righe di Arnold Ehret sarebbe per lui sufficiente per porre rimedio a qualsiasi malattia che dovesse incontrare sul suo cammino della vita umana.

Arnold Ehret ha comunque commesso un errore, non certamente nell’esporre la conoscenza di estremo valore che ha conseguito sperimentando su se stesso e avvalendosi dell’esperienza acquisita curando migliaia di casi.

Il suo è stato un errore di valutazione: ha sopravvalutato l’uomo, ritenendolo più integro di quanto realmente fosse e, questo tocca a me aggiungerlo, di quanto realmente sia oggi.

Arnold Ehret era una persona irreprensibile e si era ben presto liberato del suo condizionamento sociale, e da lì in poi aveva vissuto secondo ciò che riteneva la Verità, senza compromessi.

Aveva considerato che una volta resosi conto di essere ammaliato da false credenze, preconcetti e deliberate falsità, qualsiasi essere umano si sarebbe subito avvalso della conoscenza da lui fornita.

Così non è.

Chiunque può avere dei rapidi vantaggi applicando il sistema di guarigione, perché comunque già evitando di mangiare veleni fatti passare per cibi è inevitabile avere miglioramenti in salute e nell’umore.

Realizzare di primo acchito la giustezza degli insegnamenti di Ehret e passare all’immediata applicazione e liberarsi in breve tempo di qualsiasi condizione indesiderata rimane privilegio di pochi. Non perché esista un’élite di cui diventare parte dopo un’iniziazione speciale facendo un percorso iniziatico, ma per la condizione particolare dell’uomo appartenente all’attuale civiltà. O inciviltà.

L’uomo nella sua totalità

Mai come in questa era di New Age, o meglio di newagismo, la spiritualità, il miglioramento personale, la salute, la ricchezza, fanno parte degli obbiettivi più desiderabili.

Il filone è davvero ricco, e ogni giorno vengono scoperte nuove vene di questo oro sottile, invisibile come il vestito del re nudo.

Non manca nulla! Ho fatto un giro nel web e quasi mi è venuto il mal di testa nel cercare di fare una lista di ciò che viene offerto, alla fine ho rinunciato, d’altra parte usando qualsiasi termine come parola chiave da inserire in un motore di ricerca, quasi sicuramente salterà fuori un “coach” un “canalizzato” un “mediatore”, ecc. inerente al soggetto rappresentato dalla parola chiave.

Puoi trovare un mediatore fra te e il tuo vero te, quindi tu sei il falso te, rassegnati sei destinato a scomparire quando si realizzerà il vero te. Forse è per questo che le persone non vogliono diventare il vero sé.

Molti si buttano avventurosamente, novelli Indiana Jones in questa nuova giungla spirituale e mentale, non meno piena di insidie di quella descritta da Kipling, e tornano a casa con i tesori conquistati, a volte a caro prezzo e prepagati con paypal, da aggiungere nella vetrinetta dei cimeli e reperti.

Questi tesori sembrano avere una caratteristica particolare: diventano sempre più evanescenti e dopo un po’ svaniscono del tutto, lasciando qualche trascurabile traccia, che ti ricorda che hai fatto davvero quell’avventura qualora te ne fossi dimenticato.

Magari hai fatto un corso, hai condiviso tre giorni entusiasmanti con degli sconosciuti di cui sei diventato amico, il tuo entusiasmo è andato a mille e sentivi che le tue emozioni si accendevano, il tuo sorriso finalmente appariva e tendeva a stamparsi per tutta la giornata, mentre il coach gridava i suoi consumati, pur sempre efficaci, slogan motivazionali.

Alla fine del seminario, corso, residenziale, hai inserito nella rubrica del tuo cellulare il numero dei nuovi amici, vi siete abbracciati e vi siete congedati con “Ci vediamo!”. E mentre tornavi a casa pensavi alla nuova vita, ai soldi che arriveranno, alle donne, o agli uomini, che accetteranno ammaliate/i i tuoi inviti, al tuo potere personale che finalmente non potrà più passare inosservato nella azienda dove lavori, e a tutte quelle cose desiderabili a cui tutti aspiriamo.

Ci si sente da dio, tutto sembra possibile, è uno stato bellissimo, di solito dura da una a quattro settimane. Nel frattempo magari si trova il tempo di fare un altro seminario con un nuovo coach.

Probabilmente non sto parlando di una situazione in cui puoi esserti trovato, ma ti assicuro che molti potrebbero riconoscersi.

Nonostante tutti quei corsi, per quanto possano comunque portarci a conoscere qualcosa in più su “noi stessi”, rimane comunque un senso di insoddisfazione, di incompletezza, di non stare facendo quello che si vorrebbe, di non essere nel posto giusto.

E’ una sensazione come quella di stare facendo qualcosa mentre si dovrebbe fare qualcos’altro che stiamo trascurando e dovremmo invece occuparcene come prima cosa.

La maggior parte degli uomini e delle donne oggi è divisa e scombinata, spesso non ha alcuna idea di chi sia o che cosa sia, semplicemente si muove nella società in cui è inserita spinta dalle circostanze della vita. E in base al tipo di circostanza in cui si imbatte soffre, gioisce, rimane indifferente, trae conclusioni in base alle sue credenze, formula nuove credenze, in linea di massima è uno spettatore della sua propria vita invece che l’attore.

Gli esseri umani vivono in società. Ogni società ha la sua propria cultura che viene creata o modificata dagli uomini al potere in un determinato periodo. Chi si adegua viene accettato, diversamente viene rifiutato. Questo fa sì che le persone si conformino agli standard imposti dalla cultura della società in cui vivono piuttosto che essere se stessi.

Come un individuo è veramente, difficilmente corrisponde a un modello culturale, essendo unico.

Il conformarsi a un modello invece che essere semplicemente se stessi è una concausa di malattia.

L’uomo è costituito da spirito mente e corpo. Di fatto è una trappola che imprigiona un essere spirituale. E’ una trappola ben congegnata perché tramite il meccanismo dell’identificazione gli fa credere di essere la trappola stessa.

L’identificazione con questo organismo costituito da spirito, mente e corpo è un’altra concausa di malattia.

La totalità dei problemi che affliggono l’essere provengono dalla sua credenza che il mondo in cui si trova sia il suo mondo, e che lui sia quella complessità chiamata uomo.

Il principale obbiettivo dell’essere è quello di liberarsi dall’identificazione.

L’insoddisfazione permanente che fa da sfondo alla vita dell’essere umano è il risultato del rincorrere obbiettivi diversi dal liberarsi dall’identificazione.

Uscire dal mondo

Fuori dal mondo

Questo mondo in cui viviamo è un’accozzaglia di eventi generati dalla convivenza sul pianeta di esseri umani, inconsapevoli di chi o che cosa siano veramente, eventi originati da chi detiene il potere e dalle reazioni a tali eventi da parte di umani in stato di sudditanza palese o inconsapevole.

Il realizzare questo e non esserne più veramente effetto significa uscire dal mondo, non esserne più parte da schiavi. Perché di schiavitù si tratta, spesso non evidente come quella che subisce un cinese delle zone rurali della Cina, ma dove le catene sono sottili e addirittura richieste col sorriso sulle labbra dallo schiavo stesso.

Non significa che uno debba ritirarsi sull’Himalaya a fare una vita ascetica senza contatto con il resto dell’umanità. Esteriormente non cambia nulla, il giorno in cui uscirai dal mondo i tuoi amici e familiari potrebbero non notare alcuna differenza, a meno che non vedano con occhi spirituali. La tua vita potrebbe continuare come prima o potrai cambiarla come meglio ti pare, una volta che non ci saranno fili che ti tirano da qualche parte. Potrai continuare a festeggiare il Natale aiutando il tuo fratello più piccolo a scrivere la letterina a Babbo Natale, condividendo la sua gioia. Quando un giorno ti chiederà di dargli la giusta risposta su chi è Babbo Natale, ti sarà riconoscente per non aver distrutto le sue illusioni, ma di aver permesso che se ne liberasse al momento opportuno.

Essere fuori dal mondo significa non essere coinvolto negli eventi che non aiutano altri esseri a liberarsene, pur svolgendo qualsiasi attività per garantirti uno stile e tenore di vita per te desiderabile.

La maggior parte delle persone sta pensando alle ferie estive, poi alle feste di natale, ai regali, alla vacanza di fine anno, i media ci propinano sgradevoli racconti particolareggiati di delitti per alimentare il malessere emozionale di chi li segue, apposite trasmissioni vengono approntate all’uopo per formulare sterili ipotesi su chi ha ucciso chi, la tv spazzatura ci sciorina i reality, i partiti organizzano le loro parate, adolescenti ideologizzati spaccano vetrine, i negozianti si preparano per la caccia al regalo, i botteghini del lotto smaltiscono file di aspiranti milionari della fortuna, prostitute e i loro clienti animano i privé, motel ospitano mariti e mogli infedeli e scambisti compiacenti, wikileaks ci riversa la merda del mondo, che già conosciamo, sappiamo che questo mondo va così, solo che si fa finta di non sapere.

Tutto questo ci introverte sempre più nel mondo. Un mondo che degenera sempre più.

Non intendo dire che non si debba più andare alle sagre paesane o ai mercatini di Natale, o pianificare le ferie di agosto, ma se c’è solo questo nella vita di un essere umano è davvero triste.

Uscire dal mondo, non essere più inconsapevolmente coinvolti emotivamente perché ormai è un gioco diventato stretto, è un passo avanti verso la conquista della perfetta salute. E scoprirai che non ti interessa più discutere, sostenere un tua tesi ad oltranza, sostenere una parte piuttosto che l’altra. Non perché non ti importi nulla di una parte o dell’altra, ma perché te ne importa di entrambe.

Armonizzare le parti dell’uomo.

Una delle ragioni per cui una persona non riesce a ricuperare la perfetta salute è perché le sue componenti non sono coordinate, o uno dei suoi aspetti prevale sugli altri.

Una persona può credere di essere un mero corpo e dedica ad esso tutte le sue attenzioni. Potrebbe anche mangiare allineato perfettamente con la dieta naturale dell’uomo e tuttavia non riuscire a liberarsi di tutti i suoi disturbi. Potrebbe essere insoddisfatto o infelice e le emozioni negative alterano le corrette funzioni degli organi.

Oppure potrebbe essere un accanito pensatore, e trascurare l’aspetto emozionale e fisico.

Oppure ancora potrebbe essere una persona che si affida completamente alle emozioni per condurre la sua vita, e trovarsi in situazioni che possono alla fine risultare deleterie.

Un essere umano dovrebbe essere consapevole di ogni sua parte e coordinarle perché l’intero organismo possa operare al meglio e risolvere ogni situazione, incluso gli stati di salute non ottimali che possano presentarsi sul suo percorso della vita.

L’anima dovrebbe decidere dove andare, l’istinto del corpo quale strada prendere e la mente pianificare i tempi e valutare le energie da impiegare.

Oggi ci sono molti uomini e molte donne che sanno dove andare ma non sanno come o non hanno il coraggio necessario per andarci, altri che semplicemente vanno ovunque capiti, altri che solo pianificano senza mai attuare nulla.

Il risultato è che quando si partecipa a quei corsi o seminari non si sa esattamente che cosa si manda a frequentarli, se veramente sé stessi o una delle tante false personalità che gli esseri umani assumono di volta in volta, e se si riporteranno a casa dei risultati desiderabili o meno.

Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco, può aiutarti ad ottenere la salute perfetta.

Non è possibile curare la singola malattia, occorre guarire tutto l’essere.

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