Campane Tibetane: Gli effetti sull’uomo.

Le vibrazioni del Creato. È stato calcolato che il nostro corpo, nella sua globalità, vibra con una sua frequenza fondamentale che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo – quando è nel suo stato più naturale e rilassato, la Terra vibra alla frequenza fondamentale di circa 8 cicli il secondo (la cosiddetta risonanza Schumann). Il sistema nervoso di tutte le forme di vita è sintonizzato su tale frequenza Le onde del cervello quando sono in alfa, cioè in quello stato di serena vigilanza che si acquisisce nella meditazione e attraverso la pratica costante di tale disciplina – sono intorno agli 8 cicli al secondo. Dunque, una musica terapeutica per è quella che facilita l’entrata in uno stato alfa. Occorre, quindi, musica che plachi le emozioni, eliminando i picchi, sia in negativo che in positivo. Le sonorità che sono in grado di fare questo sono quelle più indicate a riportare equilibrio vitale ed armonico nella realtà organica e psicologica ed è da questa consapevolezza che nasce una delle più interessanti branche della Musicoterapica, ossia il Massaggio Sonoro.

 Il suono è stato utilizzato con successo quale forza guaritrice per molte migliaia di anni. Tutte le civiltà antiche ne hanno tratto importanti benefici per la guarigione. Nella Bibbia si racconta che Davide con la sua arpa guarì Re Saul dalla depressione, e i narratori greci hanno descritto come attraverso il suono della lira Alessandro il Grande abbia recuperato la sua salute mentale. Pitagora stesso sviluppò specifiche frequenze ed armonie per guarire il corpo e la mente. Le culture tradizionali che ancora oggi sopravvivono nel mondo comprendono molto bene lo straordinario potere di guarigione racchiuso all’interno del suono. La musica fa la sua apparizione in epoca molto antica, poco dopo la creazione del mondo, con la pastorizia e la lavorazione del bronzo e del ferro e se ne parla già nella Genesi che attribuisce a Lubal, un figlio di Lamech, il primo uso degli strumenti musicali, lira e flauto. In numerose civiltà primitive la pratica della musica è spesso messa in rapporto con la magia, ma è anche utilizzata in guerra, nell’arte terapeutica e nell’estasi. La musica ha anche un posto tutto particolare nella liturgia, numerosi passaggi dei Salmi associano la musica alla preghiera. Ai nostri tempi al potere guaritore della musica vengono dedicati numerosissimi studi e la terapia fatta con la musica trova applicazione anche nella medicina ufficiale.
– Cosa cura la musica
Ogni malattia nasce, prima di tutto, da una disarmonia fra il corpo e lo spirito. Avvenimenti traumatici, dolore fisico, dolore morale, ma anche stress, affaticamento fisico e abbattimento morale, fanno sì che si rompa l’armonia fra corpo e mente e che il corpo, quindi, si ammali. La Musicoterapia, in ogni sua applicazione, si propone di far sì che la mente riprenda il controllo sul fisico e che, quindi, il paziente sia, di conseguenza, in grado di curare se stesso. Curarsi con la musica, però, non vuol dire soltanto “ricevere” la musica, come accade, ad esempio, nel massaggio sonoro. Vuol dire anche cercare di esprimere, la musica che abbiamo dentro e, quindi, vuol dire cantare, vuol dire suonare uno strumento, improvvisando, alla ricerca delle sonorità che in quel momento si accordano meglio con il nostro stato d’animo, o suonando una melodia che ci piace particolarmente. Oggi la Musicoterapia viene applicata nel trattamento di moltissime patologie psichiatriche e con esiti eccellenti. Un ruolo fondamentale ricopre la musicoterapia nel trattamento dell’autismo nei bambini ed ottiene risultati sorprendenti anche sui malati di Alzheimer, impareggiabile è l’effetto della musica su chi soffre di depressione o di esaurimento, ma anche semplicemente su chi rischia, a causa delle condizione in cui vive, di chiudersi in se stesso e di perdere la capacità di socializzare e comunicare con gli altri; è il caso, ad esempio, delle persone anziane. Oggi è normale che ci sia musica negli luoghi di lavoro, negli ospedali, in sala operatoria, nelle scuole, nelle case di riposo perché, al di là delle applicazioni specificamente terapeutiche, la musica conserva intatto il suo enorme potere armonizzante, c’è musica persino nelle stalle, per far sì che le mucche producano più latte, e c’è musica nelle serre, perché le piante crescano meglio l’unico problema è che, troppo spesso, si tende a chiamare musica anche ciò che è, invece, solo rumore e disarmonia e che bene certo non può fare!
– Le campane tibetane
Sono formate solitamente con una lega derivante dalla fusione di sette metalli (a volte 5) che corrispondono ciascuno ai sette pianeti del sistema solare. Interessante è il lavoro di collegamento tra i sette centri energetici – chakra – con i sette Pianeti del sistema solare che viene creato dalla vibrazione dei sette metalli con cui sono fatte le campane tibetane. Questa “simbologia del cosmo” porta la vibrazione dei 7 pianeti che regolano la vita manifesta, nel corpo umano. Esistono diversi tipi di Campane Tibetane, e il loro suono varia in base alla proporzione dei componenti della lega, dalla forma e dallo spessore. Questi sono i metalli di cui sono formate le campane e i corrispondenti pianeti:Oro – Sole
Argento – Luna
Mercurio – Mercurio
Rame – Venere
Ferro – Marte
Stagno – Giove
Piombo – SaturnoLe Campane Tibetane producono quindi suoni in armonia con le vibrazioni delle sfere celesti, e trasmettono queste vibrazioni a chi le suona o anche semplicemente le ascolta. Questo fenomeno si chiama, in termini tecnici, “concordanza di fase” quando due onde tendono ad unirsi e a vibrare all’unisono. Grazie a questo fenomeno, quando si percuote una campana tibetana si creano delle forti vibrazioni che si propagano lungo il braccio (se la campana viene tenuta sul palmo della mano) o lungo il punto cui cui è appoggiata la campana stessa (nel caso ad esempio in cui venga appoggiata sui chakra), massaggiandolo in profondità. Si viene così a creare una concordanza di fase fra la campana e la persona che vi è a contatto producendo di solito uno stato di profonda quiete interiore ed esteriore che può andare ben al di là del semplice rilassamento, fino a raggiungere le onde teta e delta degli stati meditativi più profondi.
– Massaggio sonoro
Il corpo umano è un insieme di vibrazioni e onde, e se gli organi sono sani, vibrano alla giusta frequenza, mentre quelli ammalati hanno una frequenza disturbata. Le vibrazioni delle campane tibetane richiamano la frequenza armoniosa originale e stimolano così il corpo che entra in sintonia con la sua frequenza ritrovando autonomamente le proprie frequenze armoniose. Il massaggio sonoro con le campane tibetane produce un effetto positivo sull’intero metabolismo cellulare: un primo riscontro facilmente percepibile avviene sulla qualità del sonno, che diventa pienamente rigenerante.Un altro modo di lavorare con le campane tibetane è quello di tenere la ciotola nella mano sinistra appoggiandola sulla punta delle 5 dita. Fisicamente questa impugnatura consente la massima vibrazione della campana, e da un punto di vista simbolico rappresenta una energia femminile yin di contenimento (la ciotola) sostenuta dalle 5 “buddhità”, poiché ogni dito rappresenta una forma di manifestazione del Buddha.L’utilizzo delle campane tibetane consente all’operatore che ne conosca le corrette modalità di impiego, di creare una bolla energetica intorno a sé all’interno della quale eseguire il rituale con una adeguata protezione e una maggiore efficacia nell’indirizzare le energie sottili in gioco. Occorre quindi portare la ciotola all’altezza del plesso cardiaco (chakra del cuore) e suonarla con il batacchio nella mano destra, rigorosamente in senso orario. Questa posizione correla l’energia sonora creatrice della campana all’energia del cuore; accompagnati dal suono che si propaga sempre più intensamente, si visualizza quindi la bolla di energia che avvolge l’operatore e si allarga fino a delimitare lo spazio rituale che a questo punto è pronto ad accogliere le energie che verranno attivate dal successivo rituale.
– Riequilibrio dei chakras
Lo scorrere dell’energia all’interno del corpo fisico è regolato dal buon funzionamento dei sette chakra principali. Questi centri vitali necessitano di essere rigenerati e riequilibrati ogni qualvolta il nostro stato fisico e psicologico si debilita, segno della presenza di impurità energetiche nel flusso dei chakra. Esistono diverse metodologie per rigenerare i chakra tra le quali la meditazione, l’uso di cristalli e pietre e l’uso delle campane tibetane. Le campane tibetane sono degli oggetti particolari e di difficile reperibilità che riproducono il suono dell’ OM originario. OM è il mantra originario, il mantra della Creazione, che racchiude in se tutta l’energia dell’universo. Il suo suono è molto breve, composto dalle vocali A, E ed U e dalla lettera M, simboli della Trinità Divina. Le campane tibetane riproducono la vibrazione di questo suono attraverso l’uso di un batacchio con il quale si esercita un colpo sul bordo esterno della campana e se ne genera la vibrazione corrispondente facendo girare il batacchio attorno al bordo della campana. L’effetto delle campane tibetane è quello di riequilibrare il chakra per il quale si è utilizzato. Le campane tibetane, abbinate ai canti dei monaci in oriente sono un efficace metodo per effettuare delle esperienze extracorporee.
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