Cambiare la finanza. Banca Etica lancia la campagna “Con i miei soldi”

Banca popolare Etica ha lanciato la nuova campagna di educazione finanziaria “Con i Miei Soldi”. Si tratta di un’iniziativa che si propone di rendere concreti e tangibili i tanti modi in cui i cittadini-risparmiatori possono agire dal basso per contrastare la finanza speculativa, scegliendo prodotti e servizi finanziari ‘etici’.

di Banca Popolare Etica

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“La sfida è quella di esplorare il potenziale di partecipazione che la finanza etica racchiude”

Banca popolare Etica lancia in queste ore la nuova campagna di educazione finanziaria “Con i Miei Soldi”: un’iniziativa che si propone di rendere concreti e tangibili i tanti modi in cui i cittadini-risparmiatori possono agire dal basso per contrastare la finanza speculativa che ha distorto l’economia globale negli ultimi decenni, scegliendo invece prodotti e servizi finanziari “etici”: pensati, cioè, in un’ottica di trasparenza, sostenibilità, sostegno all’economia reale e alle imprese che lavorano in settori di interesse collettivo, nel rispetto dell’ambiente e dei diritti umani.

Attraverso un sito web dedicato tutte le persone che vorranno raccontare di aver usato Banca Etica potranno inserire la propria azione (essere diventati soci di Banca Etica; aver aperto un conto corrente; aver aumentato il numero di azioni; aver partecipato a un’iniziativa culturale, aver sottoscritto un prodotto per il risparmio dedicato a una specifica iniziativa sociale, ..). I lettori potranno votare la azioni inserite.

Ogni settimana all’utente che riceverà il maggiore apprezzamento verrà consegnata una vignetta realizzata da Roberto Grassilli, fondatore di Clarence e vignettista di Cuore. Un riconoscimento simbolico che genererà una galleria di immagini testimonial della finanza etica. Anche su Twitter e Instagram tutti potranno condividere le proprie esperienze di uso responsabile del denaro con l’#conimieisoldi, partecipando a pieno titolo all’iniziativa di testimonianza collettiva.

“Banca Etica è nata 14 anni fa ed è cresciuta grazie al passaparola tra cittadini consapevoli che condividevano la loro esperienza di uso responsabile del denaro. Oggi la crisi impone di coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini nell’impresa di cambiare la finanza dal basso, attraverso le scelte quotidiane dei singoli risparmiatori. Grazie alla rete possiamo amplificare il nostro passaparola e offrire l’accesso ai prodotti e ai servizi finanziari di Banca Etica anche in quei territori dove non abbiamo una filiale o un banchiere ambulante”, spiega il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri.

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“Se non scegliamo noi, se non chiediamo niente, allora sceglie il mercato secondo la regola della massimizzazione a breve del profitto, non certo della responsabilità sociale e ambientale”

“In questi anni di crisi Banca Etica è cresciuta a ritmi sostenuti: nel triennio 2010-2012 i prestiti erogati sono aumentati del 95% e la raccolta di risparmio che ci viene affidato del 37%! 2012 ogni euro di risparmio affidato a Banca Etica si è trasformato in un euro di prestiti erogati a favore di imprese sociali! Non avremmo potuto farlo senza lo sforzo popolare e cooperativo per far crescere il nostro capitale (+60% in tre anni) e senza il riconoscimento che otteniamo grazie al nostro modo di interpretare e comunicare la finanza etica.

Oggi ci troviamo di fronte ad una nuova sfida: per il 2013 ci siamo dovuti prefiggere tassi di crescita ‘ridotti’ per i prestiti, attorno al 5%. Una scelta inevitabile per la bassa capitalizzazione che abbiamo. Il fatto di continuare a crescere resta un dato positivo rispetto al sistema bancario, ma fermarci al 5% non soddisfa chi vuole dare risposte a quell’economia orientata al bene comune di cui abbiamo un gran bisogno e che ci chiede credito. Ecco allora che la sfida è quella di esplorare il potenziale di partecipazione che la finanza etica racchiude.

La finanza è un acceleratore di economia. I risparmi hanno l’eccezionale caratteristica di poter creare economia nuova pur rimanendo di proprietà dei risparmiatori. Come mezzi di produzione che non si usurano. Non esiste la neutralità: se non scegliamo noi, se non chiediamo niente, allora sceglie il mercato secondo la regola della massimizzazione a breve del profitto, non certo della responsabilità sociale e ambientale”, conclude Biggeri.

Andrea Baranes, presidente della Fondazione Culturale di Banca Etica aggiunge: “Nel 2011 e nel 2012 abbiamo portato avanti la campagna Non Con I Miei Soldi, che ha contribuito a far crescere la consapevolezza dei risparmiatori circa la non neutralità delle scelte che compiono in campo finanziario, anche nel caso della semplice apertura del conto corrente si può decidere se affidare i propri risparmi a istituti che li utilizzeranno per speculare o finanziare produttori di armi o a intermediari di cui si conosca l’impegno a sostegno di un’economia reale e sostenibile. Con i Miei Soldi si affianca alla campagna degli scorsi anni per produrre una testimonianza viva di come la finanza etica sia più a portata di mano di quello che molti pensano!”.

Il Cambiamento

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