Aviaria, in Emilia i focolai salgono a tre. Individuato il virus H7N7 che preoccupa la Cina

influenza aviariaMa tu guarda come è piccolo il mondo. Giusto pochi giorni fa gli scienziati in Cina si sono preoccupati perchè, durante controlli di routine, hanno scoperto sul pollame il virus dell’influenza aviaria H7N7 (non l’H7N9 dell’epidemia manifestatasi in primavera): ed ora viene fuori che il medesimo virus H7N7 è presente anche in Italia. Ha infatti infettato le galline dell’allevamento di Ostellato (Ferrara) attorno a Ferragosto.

Inoltre ieri l’influenza aviaria si è manifestata in un altro allevamento di galline a Mordano (Bologna) e in un allevamento di tacchini a Portomaggiore, ancora in provincia di Ferrara. Non è ancora noto se si tratta proprio della varietà H7N7. Resta il fatto che tre allevamenti sono stati colpiti dall’aviaria in Emilia Romagna. La Regione, con un’ordinanza, ha disposto in pratica la quarantena per tutto il pollame. Gli animali dei due allevamenti saranno uccisi, come già è avvenuto alle galline di Ostellato.

Il virus dell’influenza aviaria H7N7 nel 2003 ha contagiato 89 persone in Olanda (una è morta) e in seguito è comparso assai sporadicamente qua e là per il mondo, solo nel pollame. Secondo i cinesi, però, l’H7N7 è la varietà di influenza aviaria che si trasmette più facilmente ai mammiferi; essa inoltre causa gravi polmonite nei furetti da laboratorio su cui (poveretti!) vengono effettuati i test per elaborare un modello del possibile contagio umano.

Per ora l’influenza H7N7 si è sempre sempre trasmessa semmai (semmai!) da pollo a uomo. Non risultano contagi diretti da uomo a uomo, neanche nel caso olandese di tanti anni fa. Rimane da capire perchè il virus, sparito dagli allevamenti a partire dal 2009, sia ricomparso quasi in contemporanea in Italia e in Cina.

L’eventualità che l’influenza aviaria diventi capace di trasmettersi facilmente da uomo a uomo – magari anche attraverso la ricombinazione con un virus influenzale tipicamente umano – è l’incubo degli infettivologi: non abbiamo anticorpi in grado di proteggerci dai virus di tipo H7 (quello cui appartengono le diverse varietà dell’aviaria), rischiamo di fare la fine degli indiani d’America per i quali si dimostrò letale il banale raffreddore europeo arrivato nel Nuovo Mondo insieme ai marinai di Cristoforo Colombo.

In Cina, L’H7N7 è stato individuato durante controlli sul pollame venduto nei mercati che in realtà miravano a verificare la presenza dell’H7N9, il virus dell’epidemia manifestatasi in primavera che ha causato una quarantina di morti. In un caso inoltre, con ogni probabilità, il contagio è passato da persona a persona.

Durante il controllo sul pollame cinese gli scienziati hanno sì trovato l’H7N9 – se continua ad essere presente nei polli, è probabile che prima o poi vengano contagiate anche delle persone, hanno avvertito – ma, a sorpresa, hanno trovato anche l’H7N7. Alcuni animali erano colpiti da tutti e due i virus. E fra i due virus è proprio l’H7N7, hanno detto, quello che può più facilmente trasmettersi agli uomini

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